Lettera di dimissioni al Consiglio da Referente Municipale per la Telefonia,
ruolo svolto da inizo mandato sino ad agosto 2013
Vi
 rendo note le motivazioni per cui mi vedo oggi costretto a lasciare il 
ruolo di "referente per la telefonia" affidatomi ad inizio mandato dal 
Consiglio di Municipio, ruolo da me ricoperto sin'ora con il massimo 
impegno e disponibilità, come del resto testimoniano l'interfaccia avuto
 con gli Enti preposti, con ARPAL, con l'Assessore competente e, non 
ultimo, con i cittadini interessati o coinvolti nelle questioni 
inerenti.
I motivi politici sono esplicitati nella lettera di dimissioni, 
ovvero l'assoluta non incisività, o meglio l'impossibilità di incidere 
qualitativamente sull'esistente o sullo sviluppo. Andando nel 
particolare questo è certamente dovuto al sistema in atto che limita gli
 strumenti a disposizione del "referente" e del Decentramento, ma nel 
mio caso la scarsa conoscenza del settore va ad inficiare anche quel 
poco che sarebbe forse possibile.
Da qui l'opportunità di cedere questo ruolo ad altri, anche senza valutare gli equilibri politici, mi è parsa giocoforza.
Nondimeno
 sussistono motivi personali... vero che essendo "in mobilità" dal 
lavoro avrei tempo a disposizione, purtroppo però gli incontri del 
settore avvengono sempre in orario mattutino o serale (esiste una 
polemica interna sull'opportunità di modificarne l'orario), momenti in 
cui la mia attività volontaria e gratuita di Assistenza alla Persona mi 
vede impegnato in questa.
Essendo il ruolo di Referente cos' come quello di Vicepresidente o 
gli interventi a cui partecipiamo come Maggioranza, attività politiche 
svolte gratuitamente credo che sia comprensibile che chi è già in una 
situazione lavorativa di precarietà debba rinunciare a parte di queste, 
senza per questo dover abdicare al ruolo consegnato dal mandato 
elettorale, espletato in diverse altre iniziative.
Nondimeno ringrazio l'Assemble per la fiducia espressa nei miei confronti.
Ancora un ultima considerazione.
Delle
 congetture un pò forzate della Presidenza riguardanti un mio 
allontanamento dalla Maggioranza a seguito delle mie dimissioni, 
esplicitate in sede di colloquio aperto, posso solo rispondere che 
mantengo il mio ruolo di Vicepresidente della Commissione cultura e 
l'impegno, qualora servisse, a coadiuvare la Presidente della stessa, 
Così come rinnovo la mia disponibilità a collaborare, come accade 
abitualmente, con gli assessorati in base alle mie competenze 
territoriali e acquisite professionalmente. 
L'eventuale e 
possibile allontanamento dalla maggioranza può avvenire su altre e ben 
più incisive questioni, da affrontare certamente.
Credo di poter affermare che sino a questo momento lo sforzo di 
alcune componenti, in primis il PRC, per smussare gli angoli e trovare 
intesa sui terreni comuni ha permesso di mantenere un certo equilibrio, 
dando dei risultati anche positivi attivandosi in alcune, pur 
sporadiche, buone pratiche di Governance. 
Evidentemente di fronte al definirsi del conflitto politico tra le 
componenti della Maggioranza, dove la tentazione di estremizzare 
posizioni utili a  consolidare l'egemonia di una parte che si considera 
evidentemente garante rispetto a decisioni "altre" su cui convogliare 
forzatamente consenso, darebbe inevitabilmente luogo ad un venir meno 
delle condizioni programmatiche, non ultima la questione della 
partecipazione, dell'informazione e della trasparenza verso la 
Cittadinanza, il mio Partito non potrebbe certo sostenere ancora questa 
coalizione senza rinunciare alla coerenza e alla responsabilità verso i 
propri elettori.
Cordialmente,
giuseppe pittaluga
capogruppo PRC/FdS
bassa ValBisagno