e non pochi grassi interessi, dall'area mercato alla metropolitana, finanche bacini fluviali e opere abbastanza "grandi" da esser appetibili businnes, come lo scolmatore...

Il Decentramento sarebbe un'opportunità di partecipazione, pensare di arrivare all'idea di PortoAlegre magari è eccessivo ma pretendere di sapere e incidere sulle scelte che ci riguardano dovrebbe esser il minimo sindacale, credo.

venerdì 21 dicembre 2012

Concerto di strumenti "a pizzico" nel Salone di rappresentanza del MunicipioIII;Circolo Mandolinistico "il risveglio"


Il Salone del MunicipioIII Bassa ValBisagno
recentemente restaurato ed ora
a disposizione degli Abitanti


Un momento del Concerto di Mandolini, Mandole e Chitarre
che si è tenuto recentemente al Salone del MunicipioIII
aperto alla cittadinanza

sabato 15 dicembre 2012

Ponti, rampe e partecipazione... La svolta?!


Ora, il Municipio ha fatto per ora quel che poteva ( e da qui si capisce quanto poco in realtà possa).
Da subito Rifondazione Comunista ha lavorato a rendere cosciente l'Ente della drammaticità di una condizione difficile, invivibile per alcuni.
Avendo individuato nella persona del Commissario per il Fereggiano il responsabile per l'Intervento Accesso alla Via/ progetto-Rampa, dopo una Mozione approvata all'unanimità e facendo pressioni direttamente anche per iscritto, il Municipio3  dopo 13mesi dal transennamento del ponte ha ottenuto che gli Abitanti potessero almeno avere una risposta. 

Come sosteniamo da mesi in Rifondazione, la precedente amministrazione ha colpevolmente evitato di affrontare il problema, dopodichè l'attuale Assessorato Comunale ha abdicato per ragioni a parer nostro più di sudditanza politica che necessità economiche all'iniziativa del tecnico GianPoggi e del Commissario Burlando che individuavano la soluzione (!) al problema nella cessione gratuita al Comune di un'Intervento di urbanistica effettuato da privati a loro spese :
costruire una Rampa Carrabile alternativa al Ponte (che carrabile non lo è mai stato: era asservito ai mezzi rurali ed ai motocilcli, a velocità limitata, così come tutta la Creusa) abbattendo tre magazzini (uno abusivo) e creando un accesso diretto dalla Via principale (esattamente sul ponte della via, in curva) e tagliando a quell'altezza il marciapiede andandosi ad inserire nella creusa sottostante, con un dislivello di più di 2metri.
Ancora non si sa, ad oggi, quali siano i tempi di realizzo, neppure quale sia il disegno del progetto, neppure quanti soldi serviranno (ma tanto non sono i nostri, almeno in prima istanza...), certo che per rifare il Ponte, ad occhio sarebbero bastati una settimana e 10mila euro... sigh.

Ma una nuova è arrivata quest'oggi ... era nell'aria :
E' di pochi giorni fa l'accordo tra Coop7 e Commissario Delegato (attività svolta a titolo gratuito dal Pres, Burlando), così finalmente, considerando lo stato dopo gli eventi alluvionali e l'aver tergiversato abbastanza, 
il Governo "accetta" la erogazione liberale (il "presente") della Ditta Elpis (coop7) ovvero l'intervento Finalizzato al RIPRISTINO dell'' Accesso CARRABILE a Via del Molinetto...
Va da se che i drenaggi di sta Rampa dovranno esser funzionali almeno alla cascata d'acqua proveniente da tutta Via Fontanarossa, che altrimenti si abbatterebbe, ad ogni pioggia, sugli usci delle abitazioni con l'ingresso sulla Mulattiera....
Mulattiera storica, che verrà TRASFORMATA in CARRABILE PER DECRETO GOVERNATIVO.

Ed'è questa l'unica vera novità riguardo la questione, che probabilmente al nostro Presid. è sfuggita, essendo lui un promotore e sostenitore di un approccio sensato e pragmatico alla questione.
Certo non è una novità il fatto che a Giugno, con Assessore presente e sulla sua parola, il Tecnico Poggi dichiarava imminente la soluzione sventolando già dei progetti su carta, ma che a Novembre le informazioni erano ancora in mano di pochi intimi (il piccolo magic-circle del presidente).
Non lo è neanche il fatto che il Ponte di pietra verrà abbandonato al degrado grazie ai furbeschi "vincoli" richiesti dalla precedente Amministrazione che, abituata a mischiare le carte, ne ha così impedito l'immediata ricostruzione.
Non è nuova neppure l'idea che pur potendo agire con un intervento provvisorio "salvavita" di una passerella (alleviando così a un centinaio di Abitanti le pene di mesi e mesi), il Comune si sia invece dimostrato succube di una gerarchia autoritaria che non avrebbe ragione d'essere in democrazia, infrangendo ulteriormente le aspettative di inizio mandato.
Ma incassando questo regalo di fine anno.

Rimane il Municipio. Il Decentramento. 
Con la volontà espressa, deliberata e protocollata, di tutto il Consiglio Bassa Valbisagno a favore di un "Percorso di Urbanistica Partecipata". Un piccolo percorso in una piccola area a proposito di un piccolo intervento.
Il Presidente di Giunta e di Consiglio M.Ferrante si è espresso più volte a favore della promozione sul Territorio da parte del Istituzione Municipale, che ne realizzerebbe il percorso facendosi carico di istituire e seguire l' Iniziativa, garantendo il pluralismo d'opinione degli interessati. 
In questa triste storia sarebbe l'unico spiraglio di dignità civica, un piccolo tentativo di creare le condizioni minime necessarie perchè la Comunità torni a considerarsi tale, non un insieme di egoismi consociati in qualche speculazione, ma abitanti che condividono un territorio comune, che su questo si confrontano.

Per procedere in una direzione coerente il Municipio inviterà il Commissario Delegato a "presentare" l'Iniziativa agli Abitanti.
Crediamo che il Presidente lo possa convocare ad una Assemblea Straordinaria, e che questa venga indetta in orario serale per permettere agli interessati di partecipare. Nell'impossibilità di una Assemblea si può indire una CommissioneDue (urbanistica) "aperta" all'audizione degli Abitanti coinvolti, su nostro invito e/o su loro richiesta, con tema il Decreto del Commissario e ovviamente la sua presenza. Forse la Commissione sarebbe il momento più adatto a questa verifica-confronto
Opportuna Sede a nostro parere visto il rilievo della nostra partecipazione, è il Salone interno al Palazzo del Municipio, e attori in scena debbono essere gli Abitanti della Via coinvolta, un centinaio di persone, insieme ovviamente ai Consiglieri di Municipio e al Presidente, anche nel caso si trattasse di una Convocazione di Commissione.
Ancora è vero non ci sono dati e numeri certi sui tempi e i modi d'intervento, ma indire questo evento in tempi rapidi non è solo un segno di trasparenza e correttezza, è anche rispettoso del disagio che tutt'ora e nel prossimo futuro le persone dovranno sopportare. Certo è che i cittadini apprezzerebbero l'iniziativa aumentando l'adesione, la confidenza, ora lacerate da anni di latitanza istituzionale, verso l'amministrazione del territorio, verso il nostro futuro Comune della ValBisagno. Sarebbe un buon inizio.

giuseppe.pittaluga.PRC.bassaValbisagno

venerdì 14 dicembre 2012

Scolmatore e dintorni... Da "Repubblica"

...Repubblica Genova

La beffa dello scolmatore va in scena davanti al Tar
MARCO PREVE

LE GRANDI tubature in cui dovrà scorrere il Bisagno sono troppo strette 
rispetto alla portata massima prevista? Niente paura, vorrà dire che 
verranno riequilibrati i flussi della progettazione e l´acqua in eccesso 
convogliata nel celebre scolmatore del Fereggiano.D´accordo, lo scolmatore 
non c´è ancora, costa una marea di soldi e chissà se potrà accogliere una 
quantità d´acqua maggiore di quella preventivata, ma sono dettagli.


Un cittadino genovese che ieri mattina si fosse trovato nell´aula del 
Tribunale Amministrativo Regionale dove si teneva una delicata udienza 
sull´appalto da 35 milioni per la realizzazione del cosiddetto secondo 
lotto del Bisagno, ne sarebbe uscito con le idee piuttosto confuse circa 
il progetto originale e la sua "elasticità".


I giudici del Tar devono risolvere una controversia, nata dal ricorso 
delle imprese uscite sconfitte dalla gara d´appalto bandita dalla 
struttura commissariale gestita dall´ex prefetto di Genova, Giuseppe 
Romano.
Il Tribunale aveva affidato una consulenza a tre superperiti, i docenti di 
ingegneria Roberto Passalacqua, Stefano Podestà e Giorgio Roth. Le loro 
conclusioni erano state sorprendenti, evidenziando come lo stesso progetto 
definitivo posto a base di gara contenesse degli errori. Per provare a 
chiarire i dubbi i tre periti e i tecnici della struttura commissariale 
ieri si sono confrontati in aula (presente anche l´ex prefetto Romano). Il 
presidente del collegio Giuseppe Caruso ha sottolineato come, seppur non 
strettamente legati al giudizio, i temi sollevati dai periti fossero 
importanti perché riguardanti un´opera fondamentale per la sicurezza della 
città.


Si è poi entrati nel vivo con i tre consulenti che hanno sottolineato come 
la misura della sezione (la larghezza) delle canne laterali, contenuta nel 
primo progetto, non corrispondesse a quella poi rilevata in altri atti. 
L´ingegner Antonio Brencich, consulente del Commissario, pur riconoscendo 
che inizialmente erano state indicate misure diverse ha sottolineato come 
tutti i calcoli siano stati poi effettuati su quelle realmente previste 
dal progetto. Il restringimento della larghezza delle canne comporta però 
un innalzamento del flusso di acqua verso la sommità, dove le norme 
prevedono un "franco" minimo di un metro.


Ma su questo margine di sicurezza è intervenuto il responsabile del 
procedimento, l´ingegner Stefano Pinasco, dirigente del settore 
idrogeologico del Comune. Pinasco ha spiegato come l´autorizzazione della 
Provincia stabilisca che il "franco" debba essere «generalmente» (termine 
ritenuto discutibile dal professor Roth) di un metro, prevedendo quindi 
una deroga di alcuni centimetri. Pinasco ha quindi sostenuto che, qualora 
questo "franco" dovesse ridursi ulteriormente, si potrebbe diminuire la 
portata di 850 metri cubi al secondo stimata per il Bisagno, dirottandone 
la parte in eccedenza sullo scolmatore. Particolare non secondario, lo 
scolmatore, previsto come opera fondamentale per ridurre il rischio 
alluvionale, oggi non esiste, non è neppure finanziato e le centinaia di 
milioni di euro di costo preventivato potrebbero aumentare in caso dovesse 
accogliere più acqua di quella inizialmente ipotizzata.


In estrema sintesi, ieri nessuno è stato in grado di garantire che davvero 
la portata del Bisagno, con la nuova copertura sarà, come pubblicamente 
annunciato, di 800/850 metri cubi al secondo.


Sempre ieri, l´ingegnere Brencich ha rivelato in aula un retroscena 
inedito dell´alluvione del 2011: la furia del torrente, impattando contro 
l´inizio del primo lotto già concluso, provocò una voragine sotterranea di 
15 metri all´altezza della Questura. Prossima udienza il 23 gennaio.

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Forum Sinistra Europea Genova
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