e non pochi grassi interessi, dall'area mercato alla metropolitana, finanche bacini fluviali e opere abbastanza "grandi" da esser appetibili businnes, come lo scolmatore...

Il Decentramento sarebbe un'opportunità di partecipazione, pensare di arrivare all'idea di PortoAlegre magari è eccessivo ma pretendere di sapere e incidere sulle scelte che ci riguardano dovrebbe esser il minimo sindacale, credo.

sabato 29 ottobre 2016

Ungulati e Urbe, ancora in conflitto.

(...ma perche poi mi volete abbattere a tutti i costi?!)


Commissione Municipale Tematica:
Ungulati e Urbe, criticità riscontrate e soluzioni previste.

(previo ns emendamento: non solo di cinghiali si deve trattare, giacchè anche il capriolo ha il suo perchè, approvata al grido "i caprioli sfondano i cofani saltandoci sopra..") poi si inizia "seriamente".

Dopo un estate ricca di avvistamenti ed incontri del terzo tipo con l'ungulato più rappresentativo del carattere regionale, il cinghiale, e del conseguente dibattito cittadino sul tema, ci vediamo costretti ad affrontar come Istituzione Municipale il problema, almeno per dare risposte agli Abitanti, umani, che chiedono chiarimenti su questo nuovo fenomeno migratorio estivo, accresciuto nel'ultimo biennio.


Alla presenta del Sig Merella per la Regione, del Sig Fossati per la Polizia Municipale, del Sig Maccaro per la Città Metropolitana, il Presidente di Commissione presenta il tema, indicativamente con due sue visioni parallele della questione: 

"...I cinghiali sono un rischio per gli anziani, soprattutto col cane, tanto che alcuni non escono piu di casa per timore d'incontrarli, e non da meno le difficoltà date dalla pressione di un ambiente animalista che appare abbastanza minaccioso verso l'Istituzione e l'autorità. ..."

Questa impostazione vien subito abbandonata, ovviamente, e l'Agente della Metropolitana spiega che , a loro vedere, la situazione è degenerata per alcuni motivi: 

I palazzi collinari sono limitrofi a boschi e macchia selvatica non antropizzata, inoltre le terrazze sono in abbandono e ricoperte di rovi, questo è propedeutico alla residenzialità dell'animale, che in questo modo non si allontana più dopo il pasto, ma puo rimanere nelle vicinanze adeguando l'esistenza a questo nuovo ambiente semiurbano.
Grandi quantità di cibo abbandonato e facilmente reperibile, si dice che venga anche appositamente sparso, sempre in luoghi (cassonetti e/o discariche abusive) che l'animale opportunista memorizza e ricerca conseguentemente, lui e i suoi figli.
La cattura e l'allontanamento dei soggetti puo avvenire solo localmente, in quanto non è possibile deportare, i capi catturati, altrove. 

Un importante argomento portato all'attenzione della Commissione è la incongruente assenza di qualsivoglia rimpiazzo professionale alle competenze ormai perdute della Polizia Provinciale. E' giocoforza che dopo l'abbandono di interi territori all'inselvaticamento e la mancata tutela del patrimonio faunistico dovuto alla scriteriata decisione di sciogliere l'Ente lasciando scoperte molte utili funzioni, l'equilibrio ottenuto è andato presto degradando, una delle conseguenze è appunto l'approssimarsi del cinghiale alla città senza alcun controllo o deterrente.


Il nodo invece della questione fondamentalmente è l'attuale normativa sul eventuale abbattimento dgli animali rinvenuti in territorio urbano, in città, gtra le case e le Vie. Ed emerge dopo poco.


Infatti si lamenta una Ordinanza Sindacale, della Sindaco Vincenzi, che tutt'oggi regolamenta la questione imponendo l'allontanamento INCRUENTO dell'animale sino al perimetro verde da cui proviene.
Tranne alcune eccezzioni, ovviamente, in cui ammette l'abbattimento in loco dei capi interessati, previo alcuni passaggi fondamentali: avvertire la ASL, x via della questione sanitaria sucessiva all uccisione; avvertire l'Autorità, xchè si attua una sparatoria tra le case ed i CC meglio che lo sappiano; xhe si avverta  credo la Prefettura, in quanto Stato. 
Inoltre si puo procedere quando la bestia candidata è in condizione di non scappare, tra la gente magari, dopo il primo colpo. 
(Sempre che io abbia capito bene, in quanto la faccenda si andava complicando...) 
Del resto, intervenendo, faccio notare che mi sembrano anche norme comprensibilmente vocate alla sicurezza collettiva. 
Scopriamo anche che, al di fuori dei centri abitati, gli esemplari abbattuti quest'ultimo anno sono novemilacinquecento (9500) in tutta la Liguria... ( al che mi sovviene un pensiero, 95mila kg di buona carne selvatica locale, che fine fanno? viene redistribuita al popolo? ma mi tengo per me il dubbio.)

Poi è il turno della Regione. L'annoso problema è degenerato gli ultimi anni e la regione certamente non ha le risorse per risolverlo, le guardie rimaste dalla provincia sono nove (9) per il ns territorio, 22 in tutta la regione, xcui difficile intervenire. Certo si comprendono le difficili condizioni di operatori e di Cittadini coinvolti, infatti è agli atti una recentissima Delibera Regionale che Deroga la precedente rispetto alla possibilità di effettuare una battuta di caccia con i conseguenti abbattimenti in area abitata, precisamente nella selva adiacente a Via Berghini, precauzioni e ottemperanze varie esaudite. 

Convintamente asserisce che cmq è necessario agire sulla prevenzione, come fatto da anni dalla Provincia, ma che la regione non ha personale e risorse.

Arrivato nel frattempo, interviene anche il Pres. di Municipio che precisa come la sua esperienza in Provincia lo rende cosciente di quanto smantellare senza soluzione di continuità quell'Ente è stato deflagrante rispetto a tutte le criticità territoriali/ambientali e di come competenze preziose e investimento in formazione siano state scioccamente disperse. Come dire che, per una volta, sfonda una porta aperta?

Ma a riportarlo nella veste consueta riesce una seconda idea esposta dalla Presidenza, cioè che da tempo ci sia "qualcuno" che sistematicamente attira con cibo messo di proposito, i cinghiali delle colline, Via per Via, passo passo, sino a portarli così in Piazza Martinez, dove ormai brancolano ogni notte, trovandovi appunto i viveri lasciati, appositamente quanto clandestinamente, per loro all'interno del cantiere da mani ignote. 
Potrebbe dunque essere un complotto? mi chiedo tra me e me.

Tornando alla Commissione.

Chiedo se si è tentato in passato di narcotizzare l'animale individuato. Mi si dice che il narcotico adatto non è in dotazione della ASL, bisogna xcio comprarlo, e chi lo paga? inoltre occorre uno strumento adeguato e la competenza ad agire. Entrambi le cose non sono in organico dei nostri agenti di Polizia Municipale, unici di fatto ad intervenire appresso all'avvistamento.

Infatti così mi spiega il Comandante VVUU, precisando che di fatto dopo l'abolizione della Provincia esiste un conflitto di competenze tra gli Enti Regione e Comune rispetto a queste pratiche, così come una vecchia normativa su caccia e pesca non aiuta di certo non prevedendo queste situazioni.

Solo è, continua, che la Formazione necessaria al personale della Municipale in sostituzione di quello della Provinciale ed in ausilio dei nove Agenti rimasti in opera, occorre di investimenti e tempi medio lunghi, così di fatto gli operatori ad oggi vengono lasciati senza protezione nella confusione normativa e nell'incertezza di un agire non protocollato nè strutturato.
Questo è sicuramente condivisibile e le tutele dei lavoratori non vanno prese alla leggera, ma ciò viene imputato dal Comandante, a mio vedere un po arbitrariamente, alla Delibera Vincenzi, che andrebbe modificata strutturalmente in senso liberatorio, senza dover ricorrere a deroghe specifiche per agire nel abbatimento dei capi selvatici intercettati in città.

Alla domanda sugli abbattimenti già realizzati, mi si racconta di come il tentativo di accompagnare un esemplare sino al Righi nel Peralto, sia stato condotto dal Comandante armato di ramoscello in persona. preceduto e seguito da due moto/lampeggianti della Municipale, e di come, quasi giunti alla meta, l'animale si sia imbizzarrito ed abbia morso un Agente, costringendo la pattuglia a fare fuoco ed annientarlo. L'altro episodio è quello riportato dai giornali, in una Villa privata.


Di nuovo alla domanda su quante Deroghe all Ordinanza (come quella per via Berghini) sarebbero necessarie in un anno per fare fronte ai casi piu invasivi, risponde l'esperto della exProvincia sostenendo che un paio forse tre, dovrebbero bastare; visto che queste avvengono su proposta del 112 e non hanno controindicazioni a patto che sia possibile delimitare l'area di battuta, potrebbero semplicemente risolvere il problema, mantenendo l'attuale Normativa.
Sempre che il "problema" lo si voglia affrontare con gli abbattimenti.

Si, perchè a me il fulcro di tutto sto confronto durato due ore e mezza mi pare essere la presunta necessità, il malcelato bisogno, come fosse un placebo per rilassare gli animi su un tema ansiogeno, dell'utilizzo delle armi da fuoco e da caccia. L'atavico desiderio del umano cacciatore di trovare una preda da sacrificare in un bagno di sangue. Forse se tra gli esperti ci fosse stata una donna, sarebbe stato bilanciato.


Non si sono sentite proposte alternative, ne pratiche o metodi magari utilizzati altrove, che ne so, qualche esempio virtuoso di lotta al animale silvestre infiltrato nelle città esisterà pure... il Canada ha i procioni, l'India le scimmie, Yellingstone ha l'orso Yoghi, ci saranno sperimentazioni su come allontanare ste bestie... A noi non sono state esplicate, forse non son state neanche considerate dagli esperti locali.

Infine, mentre si conclude il lungo incontro informativo, qualcuno ha ancora qualche domanda collaterale, i Consiglieri Commissari appaiono soddisfatti delle info ottenute, e nessuno pare critico, tranne il PRC, almeno su alcuni aspetti.


Noi, pur comprensivi di tutte le posizioni e le riserve espresse dagli attori di questo canovaccio, non siamo poi tanto d'accordo. Vero che la situazione richiede anche tempestività, ma vediamo ancora un pensiero guida a senso unico che non permette di volgere lo sguardo altrove, con un po di coraggio e trovare altre soluzioni.


Rifondazione Comunista ha una proposta alternativa, elaborata grazie all analisi scientifica dei dati e delle condizioni, dal punto di vista popolare e pragmatico, con soluzioni comprensibili dal senso comune della giusta misura e soprattutto propedeutiche ad una buona qualità di vita quotidiana per tutti, umani e ungulati.


Una volta esposta alla Commissione la nostra elaborazione sia pur in sintesi, entrambi gli operatori della exProvincia si sono mostrati interessati, rimanendo d'accordo che verificheranno sulla sintesi della ns proposta, la possibile realizzazione in prospettiva.

Il Consiglio di Ottobre NON si tiene, perciò si ci incontrerà il mese prossimo, novembre.


Dal Municipio BassaValBisagno

Capogruppo Prc/FdS Giuseppe Pittaluga

((La proposta del PRC sulla questione Ungulati in Città, nel post seguente))









venerdì 7 ottobre 2016

ONPI, quale futuro?



Quezzi. Ex ONPI.

Proprietaria attuale Arte, Burlando in Regione parlava di tre milioni di finanziamento europeo x ristrutturazione a scopo residenziale. 
E anche se Toti non ne fa menzione potrebbero davvero esserci. Nel caso...

Questo puo voler dire: 

Un centinaio di appartamenti, con relativi residenti, poniamo 250 persone, con le esigenze dei nuclei famigliari rispetto ai servizi e alla logistica, con potenziali 200 mezzi privati tra auto e moto, che oltre ad aver diritto al parcheggio avrebbero anche quello alla viabilità.
Un contributo notevole alla densità abitativa di un quartiere che già batte dei record su questo tema. Un apporto che ne moltiplica le criticità.
(...nel mentre a Genova sono migliaia le case vuote, e il Comune ti fa lo sconto se ti metti a posto da te l'appartamento, almeno poi te lo puo affittare)

Oppure.

Mini appartamenti a prezzo agevolato per la popolazione studentesca che per abitare a Genova paga uno sproposito a locatori privati e al sommerso del settore che agisce disincentivandone e rendondone onerosa la scelta, mentre la Città di fatto offre ancora un sistema universitario che attira studenti da tutta Italia. 
Gli studenti si muoverebbero con mezzi pubblici incrementandoli, e peserebbero in misura minore sull'area di residenza rispetto allo spazio e al tempo in cui verrebbe di fatto utilizzata.

Oppure.

Appartamenti sociali ad uso temporaneo, adeguati a chi deve sostenere qualcuno ricoverato a genova, proveniente da fuori città, a chi ha difficoltà abitative dovute ad emergenze ambientali, e a situazioni comparabili a queste, con un incisività sull'abitato circostante cmq minore dei tradizionali nuclei residenziali permanenti.

Oppure.
Le due soluzioni di cui sopra possono condividere la struttura, insieme a realtà Comunitarie, quali case famiglia per minori, appartamenti protetti, inserimenti abitativi. 
Inglobando nell'edificio anche plessi scolastici come l'asilo nido e la materna.

Trovando funzionale a cio' anche la costruzione limitrofa, proprietà del Comune, che potrebbe diventare un presidio sociale di riferimento locale, dove allestire Let e simili. O semplicemente la sede di una P.A. locale.
I giardini, invece del Municipio, rimarrebbero come piccolo parco, utile sfogo e area di passaggio pedonale.

Oppure: 
abbattere tutto e fare un polmone sportivo e ludico x il quartiere e non solo.

Le possibilità e le opzioni spesso sono maggiori di quello che ci viene proposto come unica soluzione, dipende da che direzione vogliamo prendano le cose, per non doverne poi subire le conseguenze. 
Trasparenza e partecipazione popolare, sono le condizione in cui esercitare la democrazia.

CapogruppoPRCbassaValBisagno.