e non pochi grassi interessi, dall'area mercato alla metropolitana, finanche bacini fluviali e opere abbastanza "grandi" da esser appetibili businnes, come lo scolmatore...

Il Decentramento sarebbe un'opportunità di partecipazione, pensare di arrivare all'idea di PortoAlegre magari è eccessivo ma pretendere di sapere e incidere sulle scelte che ci riguardano dovrebbe esser il minimo sindacale, credo.

venerdì 7 ottobre 2016

ONPI, quale futuro?



Quezzi. Ex ONPI.

Proprietaria attuale Arte, Burlando in Regione parlava di tre milioni di finanziamento europeo x ristrutturazione a scopo residenziale. 
E anche se Toti non ne fa menzione potrebbero davvero esserci. Nel caso...

Questo puo voler dire: 

Un centinaio di appartamenti, con relativi residenti, poniamo 250 persone, con le esigenze dei nuclei famigliari rispetto ai servizi e alla logistica, con potenziali 200 mezzi privati tra auto e moto, che oltre ad aver diritto al parcheggio avrebbero anche quello alla viabilità.
Un contributo notevole alla densità abitativa di un quartiere che già batte dei record su questo tema. Un apporto che ne moltiplica le criticità.
(...nel mentre a Genova sono migliaia le case vuote, e il Comune ti fa lo sconto se ti metti a posto da te l'appartamento, almeno poi te lo puo affittare)

Oppure.

Mini appartamenti a prezzo agevolato per la popolazione studentesca che per abitare a Genova paga uno sproposito a locatori privati e al sommerso del settore che agisce disincentivandone e rendondone onerosa la scelta, mentre la Città di fatto offre ancora un sistema universitario che attira studenti da tutta Italia. 
Gli studenti si muoverebbero con mezzi pubblici incrementandoli, e peserebbero in misura minore sull'area di residenza rispetto allo spazio e al tempo in cui verrebbe di fatto utilizzata.

Oppure.

Appartamenti sociali ad uso temporaneo, adeguati a chi deve sostenere qualcuno ricoverato a genova, proveniente da fuori città, a chi ha difficoltà abitative dovute ad emergenze ambientali, e a situazioni comparabili a queste, con un incisività sull'abitato circostante cmq minore dei tradizionali nuclei residenziali permanenti.

Oppure.
Le due soluzioni di cui sopra possono condividere la struttura, insieme a realtà Comunitarie, quali case famiglia per minori, appartamenti protetti, inserimenti abitativi. 
Inglobando nell'edificio anche plessi scolastici come l'asilo nido e la materna.

Trovando funzionale a cio' anche la costruzione limitrofa, proprietà del Comune, che potrebbe diventare un presidio sociale di riferimento locale, dove allestire Let e simili. O semplicemente la sede di una P.A. locale.
I giardini, invece del Municipio, rimarrebbero come piccolo parco, utile sfogo e area di passaggio pedonale.

Oppure: 
abbattere tutto e fare un polmone sportivo e ludico x il quartiere e non solo.

Le possibilità e le opzioni spesso sono maggiori di quello che ci viene proposto come unica soluzione, dipende da che direzione vogliamo prendano le cose, per non doverne poi subire le conseguenze. 
Trasparenza e partecipazione popolare, sono le condizione in cui esercitare la democrazia.

CapogruppoPRCbassaValBisagno.


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