e non pochi grassi interessi, dall'area mercato alla metropolitana, finanche bacini fluviali e opere abbastanza "grandi" da esser appetibili businnes, come lo scolmatore...

Il Decentramento sarebbe un'opportunità di partecipazione, pensare di arrivare all'idea di PortoAlegre magari è eccessivo ma pretendere di sapere e incidere sulle scelte che ci riguardano dovrebbe esser il minimo sindacale, credo.

giovedì 15 giugno 2017

Restiamo Umani

 
Il Progetto della rampa d’accesso a Via Molinetto prevede l’esproprio di tre magazzinetti sponda dx x l’abbattimento e la sucessiva realizzazione. Tutto votato regolarmente in Consiglio Comunale. Evabèn. Ma l’esproprio colpisce due famiglie che in quei magazzinetti/cantina avevano uno spazio importante rispetto alla abitazione.
 
Una di queste ha una casa particolarmente piccola,ed utilizza da sempre il magazzinetto di rimpetto all’uscio di casa come locale aggiunto, una sala dove incontrare le persone, spazio vitale non solo x socializzare, giacchè il nucleo famigliare è di cinque persone, con i tre figli.
Tra l’altro noi tutti che abitiamo nei pressi li abbiamo conosciuti, li abbiamo freguentati piacevolmente, in molti hanno contribuito alle serate passate davanti alla loro cantina, con due seggiole x strada e il magazzinetto aperto e accogliente, fin’anche un riuscito Capodanno collettivo “nella creusa”. Certo non ce ne possiamo fregare.
 
Questa famiglia, inserita e conosciuta da vent’anni nel piccolo quartiere come piacevolmente aperta al vicinato, si troverebbe privata di uno spazio vitale, reclusa in un’abitazione resa così monca,  inadeguada alla quotidianità famigliare, senza che agli abitanti venga a fronte di ciò fornito lo strumento x rimediare, giacchè l’esproprio prevede poche migliaia di euro di risarcimento.
E’ come se mi obbligassero a vendere la mia vecchia auto per pochi soldi, sarà pure vecchia ma se me ne privo sarò a piedi, e con i pochi spicci che mi danno non mi procuro certo un alternativa...
 
Basta davvero poco per non infierire sulle persone, che già di principio vedono stravolta la propria esistenza da un Intervento Pubblico, basta offrire loro una dignitosa alternativa.
 
Potrebbe essere l’acquisto dell’intera abitazione, con il magazzinetto/cantina, e risarcire la famiglia con una somma utile ad acquistarne un’altra nei pressi, con i volumi adeguati ad una vita civile.
 
Oppure ancora, si potrebbe permutare l’abitazione con una analoga e dignitosa casa del Comune, 
sempre comunque in zona, giacchè in zona la famiglia ha costruito la propria rete amicale e parentale.
 
I fondi necessari non sono certo un problema a fronte di un intervento che già prevede 254mila euro di spesa. Ricordo che nella Messa in Sicurezza del Fereggiano gli espropri sono stati ben rimborsati ai proprietari,non considerando solo il valore commerciale bensì un risarcimento di tipo esistenziale, anche giustamente. In questo nostro caso insiste anche la condizione economica della famiglia coinvolta suo malgrado, a favore di un indispensabile paracadute economico. Certo non si tratta dello stesso Ente nei due casi, ma di soldi Pubblici, xcui nostri, quello si, in entrambi i casi.
 
Inoltre il Comune comprando i locali li potrebbe adibire a magazzini giusto ad uso dell’Intervento imminente, evitando di occupare spazio nell’angusta Via, e rimarrebbe in seguito come proprietà Comunale, utilizzabile dal Municipio Area Tecnica, ad esempio.
 
Rimane una questione di sensibilità, anche Politica oltreche umana, rispetto alle condizioni reali in cui le persone si accontentano di vivere le proprie esistenze, nonostante difficoltà e soprusi quotiani. Mandare avanti delle pratiche d’ufficio senza considerare questi aspetti non è solo superficiale, ma colpevole di vessare ottusamente gli abitanti esasperandone i sentimenti.
 
E fa la differenza tra perdere mille voti a favore, o invece conquistarli.
 
GiuseppePittaluga

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