e non pochi grassi interessi, dall'area mercato alla metropolitana, finanche bacini fluviali e opere abbastanza "grandi" da esser appetibili businnes, come lo scolmatore...

Il Decentramento sarebbe un'opportunità di partecipazione, pensare di arrivare all'idea di PortoAlegre magari è eccessivo ma pretendere di sapere e incidere sulle scelte che ci riguardano dovrebbe esser il minimo sindacale, credo.

martedì 30 settembre 2014

un senso di liberazione :)



"Nell' indecoroso teatrino di ieri la dimostrazione della veridicità dei contenuti che stanno alla base della decisione assunta."
questo il testo di uno dei messaggi di solidarietà pervenutami,
grazie :)

Non sò, magari solo una considerazione personale, certo non politica  :) mi vien da farla.
Un pò anche a chi mi ha scelto sula scheda elettorale, nel voto "arancione" di qualche anno fa, sotto il simbolo del PRC.

Per due anni emmezzo agli incontri di maggioranza o simili in municipio mi son sentito dire un po di tutto, a me e al Partito che rappresento.
Le istanze o i pareri espressi, sempre a fatica, venivano puntualmente stigmatizzati, e gli argomenti squalificati da continui attacchi ideologici e personali.
Un delirio, con urla e pugni sul tavolo (non da parte mia)... 
così ho smesso di parteciparvi da almeno un anno,
confortato dal parere dei compagn* del mio Circolo, dove ho trovato comprensione.
Insomma, il clima  in maggioranza era a dir poco ostile.
Più volte mi è stato piu o meno velatamente suggerito di lasciare la coalizione.

Però.
Ora che, finalmente, il Partito ha ratificato quanto sia diventato anacronistico proseguire questa esperienza ho potuto lasciare, a malincuore per il tempo perso,
...tutti i piu determinati avversari dialettici si sono inferociti!!
Sguardi cupi, occhiatacce, mezzi insulti, discorsi deliranti su motivazioni occulte del mio agire, rincrescimenti astiosi....
E questa incazzatura generale mi fa pensare, mi rincuora, amic* e compagn*,
e mi convince ancor di più che abbiamo proprio fatto bene a farlo.


Giuseppe

lunedì 29 settembre 2014


Quando chi sosteneva Musso governa con chi ha affossato Doria.

Le “larghe intese” nel nostro piccolo del Municipio3.


Molteplici sono le contraddizioni su cui Rifondazione ha dovuto mediare in questa prima metà del mandato per mantenere la propria presenza all’interno di una coalizione che già in partenza dichiarava una discriminante ottusa quanto insensata nei nostri confronti; tale atteggiamento di fondo ha in seguito nel tempo precluso ogni possibilità di dialogo interno ala stessa.

Essendo implicito nella regolamentazione del decentramento il ruolo determinante ed esclusivo del Presidente, ed occupando nel ns caso le due presidenze con la stessa persona, è evidente che la particolare politica autoritaria e accentratrice del Presidente di Municipio rende pesantemente subalterne le altre figure Istituzionali e determina alfine nelle scelte, politiche o comunicative, l'esclusiva decisionalità, o quasi, dello stesso.

L’insieme delle condizioni negative ha potuto deteriorare la qualità del rapporto e delle relazioni interne anche con le altre componenti, nonostante la capacità di mediazione e di confronto argomentato che abbiamo dimostrato nel perseguire sino ad oggi il mandato elettorale in Maggioranza.

Sino ad oggi, appunto, o ieri l'altro quando, insieme alle realtà territoriali a noi più vicine, l analisi dello stato delle cose dopo due anni di un tentativo di centrosinistra partecipativo, ci porta a considerare quanto il progetto di una Città pluralista, di un reale decentramento per gli Abitanti, di una condivisione di scelte coi territori, sia naufragato sulle secche dell'egemonia autoritaria del pd, e sugli interessi che questo rappresenta oggi come ieri, purtroppo. E questo in poco onorevole sudditanza, spacciata dal fautore come dialogo tra le Istituzioni, dalle esigenze dello stesso 'blocco', verso livelli superiori di partito inseriti negli altri Enti

La partecipazione democratica e la trasparenza non si sono realizzate nel ns Municipio, anzi. Criticità e problematiche evidenti non vengono portate ne al confronto di Maggioranza, ne all’esame delle apposite Commissioni, addirittura i contatti con gli assessorati vengono filtrati dalla Presidenza, vanificando collaborazione e competenze personali dei Consiglieri.

Non meno importante è stata la questione del miniscolmatore del Fereggiano, opera poco risolutiva ed estremamente costosa, approvata per ordini di scuderia senza permettere critica o confronto, e certo non prevista dagli accordi di governo. Mentre si evita di discutere una Politica attenta al problema idrogeologico e non si pianifica nessuna manutenzione di versanti e territorio se non sporadiche iniziative grazie alla buona volontà dell’Assessore competente.

Avremo modo di verificare quanto lo stesso Programma sia stato vanificato o mal interpretato.

Oltre ad aver affossato l'idealità di un percorso comune tra le varie componenti della realtà abitativa, sociale, commerciale, la pratica amministrativa decisionista ha portato di fatto a concedere e dirigere (oltre al inevitabile) interventi verso bacini di consenso utili, visto che la diffusione del beneplacito è ampia, a consolidare il terreno.

Attenzione e interventi comunque volti all'esclusione di Abitanti considerati parte del dissenso e fautori di critica, vocaboli alieni e considerati eversivi probabilmente.



Conseguenza di questa impostazione è stato l'ingresso dell'area di centro/destra nella Maggioranza di Municipio ( coloro che appoggiavano Musso come Sindaco), funzionale alla regressione in atto, nonchè alla futura necessità di blindare il voto su prossime delibere, magari indigeste a settori politici che conservano una sensibilità sociale.

Gli stessi settori o personalità che oggi avrebbero serie difficoltà a far passare in Maggioranza il buon documento su PUC e VAS regionale; poco apprezzato dal Presidente, poi approvato in Consiglio, unico esempio di confronto reale con le altre componenti avvenuto in maggioranza che infatti ha dato un buon frutto.

E' nei fatti la negazione del patto di collaborazione che ha portato Doria a vincere le primarie e divenire Sindaco della città, espressione anche di un elettorato Pd forse ingenuo, sicuramente ingannato.

Nel nostro Municipio dopo aver interpretato personalisticamente le direttive di quello che ormai è "il vecchio corso", si ci appresta a cambiare rotta con decisione. Verso destra.

La componente di Rifondazione dopo aver cercato di fare da contrappunto alla tendenza decisionista, sempre più egemonica internamente al Pd, vede tacere o venir marginalizzate le voci indipendenti rispetto a questa prospettiva.

Non possiamo ulteriormente collaborare con chi persegue in realtà obbiettivi altri da quelli prefissati, o li interpreta arbitrariamente equivocandone in malafede il contenuto.

Per rispetto del mandato elettorale e della nostra visione di questo, per cui fare politica significa costruire le condizioni perche tutti gli Abitanti possano vivere il territorio con dignità e diritto, condividendone le scelte per il futuro, consideriamo necessario ora elaborare e organizzare una seria opposizione alle attuali e prossime degenerazioni della Politica e dell'Amministrazione Pubblica.

Certi che dalle esperienze di autonomia degli Abitanti possa nascere la consapevolezza della necessità di fare un passo avanti, verso la riappropriazione dei diritti, del lavoro, del territorio, e si diffondano le capacità e le competenze per realizzare un alternativa alla palude dello status quo, nell'interesse della Comunità, tutta.



Giuseppe Pittaluga

Capogruppo PRC/FdS

Municipio Bassa Val Bisagno









era aprile del 2012 quando scrissi : Dissenso, Critica, Partecipazione, Autodeterminazione.
Il sensato dissenso su molti dei temi più attuali potrebbe essere ben rappresentato, a 'sto giro, e di conseguenza portare ad un'elaborazione maggiormente condivisa di soluzioni adatte e sostenibili....

La mia candidatura ha questo come presupposto,
nel "piccolo" della Val Bisagno le grandiOpere in cantiere non son poche, dallo Scolmatore alla Metro, passando x la viabilità lungo il fiume...
su tutte vogliamo porre la discriminante dell'elaborazione partecipata e condivisa della progettazione inserita in una pianificazione che abbia il bene comune come obbiettivo....
poi, tra il dire e il fare, proveremo a navigare...
Giuseppe


venerdì 26 settembre 2014

CAPOLINEA 47 ASCENSORE E MODIFICHE FUTURE DI ASSETTO LINEE


Genova 26 settembre 2014-09-26

MUNICIPIO BASSA VAL BISAGNO

Consiglio di Municipio

Gruppo Consiliare: Rifondazione Comunista/ F.d.S


 

Al Sig. Presidente Consiglio Municipio III bassa ValBisagno

Dott. Massimo Ferrante

 

INTERROGAZONE A RISPOSTA IMMEDIATA EX ART 35 DEL REGOLAMENTO SUL FUNZIONAMENTO DEGLI ORGANI MUNICIPALI

SU QUESTIONE VIABILITA’ E TRASPORTO PUBBLICO IN MERITO ALLE MODIFICHE ASSETTO LNEE AMT NEL QUARTIERE DI QUEZZI ED ALLA COMUNICAZIONE PUBLICA DELL INTERVENTO


Considerando il fatto che la strada di Quezzi comporta notevoli criticità di scorrimento traffico e viabilità, per la natura stessa della strada senza sbocco veicolare e, a tratti, percorribile su una sola corsia.



Dato che la strada in questione serve oltre diecimila persone che lì risiedono, e che in gran parte utilizzano il mezzo pubblico per scendere a valle, tanto che nelle ore di punta è necessario aggiungere ulteriori corse alla tratta del  82



Visto che l’effettivo trasferimento del capolinea del 47 da Largo Merlo a Via Pinetti, in prossimità dell’ascensore ha provocato notevoli perplessità e timori alla popolazione, rispetto al futuro della stessa linea e del sistema di trasporto in quartiere.



Considerando che la scelta di ottimizzare in questo modo l’ascensore, può divenire fonte di problematiche di flusso automobilistico e pedonale, conseguenti alla ubicazione stessa del nuovo capolinea; nonché che per la realizzazione dello stesso si è cancellato un considerevole numero di stalli bianchi, pubblici, in un area densamente popolata



Sapendo che le prospettive di modifica del sistema erano state proposte da un  Consigliere di maggioranza in Sede di Consiglio, in termini che presupponevano un radicale declassamento della linea 82, e che su queste, nonostante le richieste, non si è dato modo di avere un confronto tra le parti in sede opportuna



Rileviamo quanto la decisione di AMT di modificare l’assetto delle linee locali, possa influenzare pesantemente la quotidianità di migliaia di abitanti del nostro Municipio.

Quanto questa sia arbitraria ed in contraddizione con le aspettative e le promesse di condivisione e discussione con gli Abitanti sulle scelte che coinvolgono gli stessi.





Di conseguenza:



Chiediamo come è stato possibile non aver agito precedentemente ai fatti, difficilmente sconosciuti a coloro che si fan vanto dello stretto rapporto di comunicazione con gi altri Enti.

 In particolare:



-che né l’Assessore alla viabilità, ne il Presidente della Commissione seconda ed i Consiglieri delegati, non siano stati interessati nella discussione che ha preceduto l’intervento;



-che la Presidenza dell’Istituzione più prossima alla popolazione, il Municipio, non abbia considerato l’opportunità di cercare un momento unitario di chiarimento e presentazione del progetto e della nuova pianificazione delle linee in oggetto




Gruppo consigliare PRC

Giuseppe Pittaluga

Capogruppo PRC/FdS