e non pochi grassi interessi, dall'area mercato alla metropolitana, finanche bacini fluviali e opere abbastanza "grandi" da esser appetibili businnes, come lo scolmatore...

Il Decentramento sarebbe un'opportunità di partecipazione, pensare di arrivare all'idea di PortoAlegre magari è eccessivo ma pretendere di sapere e incidere sulle scelte che ci riguardano dovrebbe esser il minimo sindacale, credo.

giovedì 17 settembre 2015

NUOVAMENTE A CONTARE I DANNI...

Settembre, e siamo già ad affrontare i nubifragi autunnali, probabilmente alleviati dalla manutenzione finalmente messa in atto nei mesi estivi, anche se ciò non allevia invece dalle responsabilità rispetto al recentissimo passato, quando invece la scarsa attenzione a questo aspetto ha incrementato il disastro.
Danni cmq inevitabili, allo stato delle cose, giacchè ben lungi dal esondare i rivi ed i fiumi del territorio, si è assistito all'ennesimo diffuso allagamento, alla desolazione del fango e delle attività rallentate o bloccate, alla difficoltà, esistenziale oramai, di chi abita in quest'area, costantemente colpita.

Inutile che ci vengano a raccontare quella dello scolmatore del Fereggiano. E' inutile perchè questa opera sarebbe assolutamente inutile a ripararci da quello che è successo qualche giorno fa. Inutile ad evitare quello che è successo ad ottobre dell anno passato. Inutile xchè non raccoglie i rivi Rovere e Noce, ben piu infidi del Fereggiano, fiume questo facilmente canalabile, lo sappiamo, con minor spesa e piu efficacia

Contiamo invece i danni, anche in questa occasione meno funesta di altre. 
In un tessuto produttivo già stremato dalla crisi e dalle scelte poco lungimiranti di un urbanistica anacronistica, le sofferenze causate dalle emergenze meteo, dagli allagamenti, con le conseguenti perdite, vengono percepite come insormontabili, così come lo appare la fatica di ripristinare l'attività lavorativa e le relazioni che la circondano.
E la demotivazione, la rinuncia in settori dove l'impresa è polverizzata sul territorio porta con se la crisi del piccolo indotto di riferimento, contribuendo alla desertificazione commerciale e produttiva del territorio stesso. Con costi che vanno al di là della monetizzazione del danno materiale.
E non si risponda che potrebbero locare ogni singola azienda, ogni laboratorio artigianale altrove. L'Amministrazione non ha mai pensato di facilitare questa delocalizzazione derogando o inserendo norme che ne permettessero la vicinanza (compatibilmente ad altri parametri) con la sede originale. Ad esempio.

Contiamo, ancora, i danni subiti dalle persone nella loro quotidiana esistenza. 
Dai lavoratori che devono chiedere ferie, perchè bloccati dal fango o dall'assenza di mezzi pubblici, che perdono ore di retribuzione per i ritardi di treni e per le vie di comunicazione interrotte. Dalle famiglie con figli in età scolastica, che vedono determinare la loro mattinata di impegni dalla apertura o chiusura delle scuole. Dalle centinaia di persone anziane che vivono da sole e che in questi frangenti debbono ricorrere alla rete parentale ed alle proprie risorse x superare le difficoltà.

Danni milionari, costi insopportabili. Finanche, abbiamo visto, il costo in vite umane.

Il PRC genovese propone da un decennio di rivedere il Piano di Bacino orientandolo verso la rinaturalizzazione urbana degli alvei torrentizi, sappiamo bene che le prospettive offerte sono cmq altre, culminanti nella realizzazione dello Scolmatore per il Bisagno. Non la riteniamo la soluzione migliore, anzi, ma almeno E' una delle soluzioni possibili.

Allora, se è questo che si pensa sia davvero risolutivo l'Amministrazione chieda con forza e immediatamente l'avvio degli Interventi previsti dal Piano di Bacino, pretenda che il Governo fornisca da subito le risorse per la irrigimentazione delle acque piovane dai crinali, dai versanti, sino all'alveo rinaturalizzando ove possibile, in tutta la val Bisagno, insieme alla realizzazione del vero Scolmatore per il fiume stesso. Questo prevede il Piano di Bacino, non tapulli collaterali.

Sono necessari poco piu di 300 milioni di euro, il Ministero LLPP già ha avvallato l'operazione, Renzi col suo Governo ne ha sbandierato l'imminenza.
Sono davvero pochi, Genova ne ha già pagato molti di piu, ad ogni alluvione.
Pretendeteli allora.

Oppure continuerete a insistere col dire che "la torta di riso è finita" e che l'ideona, tanto inutile quanto dispendiosa, di un miniScolmatore di 5 km. in un torrente, che non è il Bisagno, con una presa a pochi metri dal suo sbocco naturale, sia tutto quello che abbiamo per salvarci ?!
Una mini grande opera ruffiana, uno specchio x allodole che fa risparmiare risorse un governo "amico", un escamotage per svicolare ancora un po di tempo alle responsabilità Politiche.

Sacrificando, come va da centocinquant'anni circa, Genova e i genovesi.

giuseppe pittaluga PRC/FdS municipio bassa valbisagno

MUNICIPIO3, CRONACHE DI UNA CALDA ESTATE


Quando l'insofferenza alla critica provoca degli "sciuppun de futta". 

Doveva essere un Consiglio "balneare", di fine luglio, in cui non si ci aspettava nessuna sorpresa, in quel del Municipio bassa ValBisagno.
Così, serenamente, dopo aver contrastato invano, attraverso il mio voto, il funesto PUC genovese, mi apprestavo a votar invece a favore della normativa comunale sugli "orti urbani", argomento da tempo caro a noi e ai cittadini.

Per motivare le ragioni del mio voto come si usa fare mi apprestavo ad un breve intervento in Aula, così come è diritto/dovere di ogni Consigliere, nel quale anteponevo una considerazione utile, secondo me, a sostenere la validità di una scelta, percepita dagli Abitanti come positiva anche xchè sì tanto attesa.

Per questo l'incipit del discorso era una frase che sottolineava il ben accolto cambio di rotta da parte dell Amministrazione di prossimità.
" ...non nascondiamo soddisfazione x questa nuova normativa, giacchè un po è vero che raccogliamo il parere di cittadini considerati un po ribelli, visti come parte del dissenso, ed magari proprio x questo che sino a pochi mesi fa si lamentava una malcelata insofferenza, quasi un fastidio, della politica locale verso queste tematiche considerate forse allora come poco prioritarie ..."
Riferendomi ad un gruppo di persone che un anno prima aveva avuto un diniego "un po brusco" dallo stesso Presidente su una richiesta di info a tal proposito.

A questo punto del intervento, cioè all'inizio proprio, il Presidente di Consiglio, Ferrante, s'alza in piedi e col microfono in mano mi intima di tacere, e di sospendere il mio intervento, urlando che io starei, a suo dire, insultando le Istituzioni, che questa non è la sede x i comizi, che devo rivolgermi altrove a dire le mie ... non ricordo l'aggettivo.
Allorchè ho provato a spiegare, con tono quieto, che se mi avesse lasciato continuare avrebbe forse capito quello che stavo dicendo, quando il Presidente è "andato oltre" e mi ha espulso dall'Aula, minacciando di fare intervenire la forza pubblica qualora mi fossi rifiutato di andarmene.
Il tutto accadeva mentre io ero tranquillamente seduto al mio posto, l'intero Consiglio era atterrito ed il Presidente ormai fuori disè, urlava quello che il suo "intuito" gli aveva erroneamente suggerito... 

Cioè si era convinto che io stessi per accusare la sua persona per non aver concesso una aiuola, da accudire, ad un noto Comitato Popolare, già stigmatizzato in altre occasioni dallo stesso Presidente.
Così, realizzando l'intera pantomima su un costrutto inesistente, mi ha accusato di antipolitica, di ignoranza, di incompetenza, tracimando nel personale come è suo stile. 
Ma questo non lo troverò nei verbali, mi sa.
Nel corso del suo delirio avvertivo, con tatto e benevolenza, il Presidente che io non avrei lasciato il posto, assegnatomi non da lui ma dagli elettori, di mia sponte e che consideravo illegittimo il suo diktat. 

A dimostrare l'assoluta prevaricazione anche rispetto a tutto il Consiglio riunito e l'arroganza che ne distingue la gestione politica, il presidente rapidamente ha chiamato e chiesto alla Polizia Municipale di intervenire ed allontanarmi a forza. Impedendomi così anche di votare il provvedimento.

Non ultimo il particolare di quando, al loro arrivo, i Vigili si son trovati in Aula un signore paonazzo e agitato che urlava verso un altro, rispettosamente seduto al suo posto, e increduli hanno dovuto allontanare il secondo.
Ovviamente senza resistenza alcuna da parte mia, un po perche non ho piu l'età, ma anche e soprattutto xche non potrei certo prendermela con due lavoratori del Comune, con i quali ci siamo cordialmente salutati appena usciti dal Aula.

Questi i fatti, come si sono svolti cronologicamente. 

Un fatto, incontestabile, è che l'intero Consiglio, circa una ventina di Consiglieri presenti, non ha fiatato, non è riuscito neanche a chiedere spiegazioni, ad ottenere una pausa ed un incontro tra i capogruppo, a reagire in alcun modo, semplicemente soppraffatto dagli eventi resi surreali dalla arbitraria, personalistica e uterina gestione dell'Assemblea da parte del Presidente di Municipio, assolutamente inadeguato al ruolo di garante del pluralismo che dovrebbe ricoprire. 
(Il che mi fa anche dubitare della "scuola dirigenti PD", evidentemente sono a corto di "quadri" un minimo presentabili)

In realtà l'unica iniziativa di reazione a si tanta arroganza sarebbe quella di censurare pubblicamente la decisione arbitraria presa dal Presidente, come palesemente antidemocratica e ai limiti della legalità, tanto da essere lesiva delle Istituzioni e del diritto all agibilità politica ad esse, discriminando di fatto la partecipazione di parte della Cittadinanza. 

Quello messo in atto dal Presidente del Municipio3 dovrebbe essere un comportamento inaccettabile, da parte di chiunque si ritenga civile e democratico, dovrebbe essere stigmatizzato e condannato dalle Istituzioni stesse e da chi le rappresenta ai livelli che ne garantiscono la Sovranità, perchè si ripristini un clima di civile e adeguato confronto Politico e Istituzionale all'interno del Municipio bassaValBisagno, messo pesantemente a rischio da tre anni di insofferenza alla critica da parte della stessa Presidenza, culminati in quest'ultimo ecclatante episodio.

ConsigliereGiuseppePittaluga
CapogruppoPRC/FdS
MunicipioBassaValBisagno
Comune di Genova