e non pochi grassi interessi, dall'area mercato alla metropolitana, finanche bacini fluviali e opere abbastanza "grandi" da esser appetibili businnes, come lo scolmatore...

Il Decentramento sarebbe un'opportunità di partecipazione, pensare di arrivare all'idea di PortoAlegre magari è eccessivo ma pretendere di sapere e incidere sulle scelte che ci riguardano dovrebbe esser il minimo sindacale, credo.

domenica 18 settembre 2016

Località Leamara, Quezzi, Genova.


Quezzi, Leamara, Cappella dei Cacciatori, 
sul crinale tra Quezzi e San Eusebio. 
foto primi anni "70...

Attualmente sono in definizione cinque (5) stabili di cui tre a piu piani, una strada che taglia il versante, ed un piazzale park.



Ah, è conosciuto come uno degli ambienti idrologicamente piu fragili.
Mhà.

A questo punto (le foto sono di qualche anno fa) si trovano realizzate cinque edifici, di cui tre a popiu piani, un piazzale asfaltato e una strada scavata a ruspa che taglia trasversalmente il versante...
A sto punto potete leggere la risposta del Comune: lì non sta succedendo niente.
Sigh!


IL PANE QUOTIDIANO, E LE MENSE SCOLASTICHE COMUNALI.


IL PANE QUOTIDIANO, E LE MENSE SCOLASTICHE COMUNALI.
Da qui si voleva partire, per tanti motivi, e perchè è il pane.
Il rifornire le mense scolastiche Comunali è un grande appalto ovviamente milionario, che viene assegnato dal Comune a fornitori specializzati, che si occupano di tutto il necessario alla refezione dei nostri ragazzi.
Un segmento di questa organizzazione riguarda il pane, alimento che quotidianamente deve venir fornito alle Scuole in misura abbondante, per un volume tale che non viene abitualmente consumato completamente, e non puo neppure venire utilizzato il giorno seguente. Inoltre avendo il mercante la necessità di minimizzare i costi spesso la fornitura arriva da località lontane, da grosse produzioni.
A questo consegue un notevole spreco, con necessario smaltimento, della risorsa alimentare.
Partendo da questa situazione di fatto abbiamo elaborato una proposta di sistema indipendente, di percorso pianificato e virtuoso, autonomo dall appalto soracitato e economicamente sostenibile per realizzare alcuni obbiettivi che c sembrano prioritari.
Restituendo all'Ente la gestione dell'intera filiera.
Si potrebbe infatti individuare una centrale di produzione, un forno adeguato, sul territorio Comunale (la Scuola di Panificazione, ad es., la quale potrebbe trarre profitto da un'opportunità simile, pianificare la produzione e investire in formazione), al quale appaltare, direttamente come Ente, la produzione (quintali di prodotto) e con il quale avere un accordo virtuoso legato alla qualità, alle specifiche esigenze e alla biodiversità, in modo da ricevere nelle Scuole un pane di qualità, al quale legare una pratica di Educazione Alimentare interna agli istituti che lo ricererebbero, dove insegnanti preparati avrebbero uno strumento pratico per realizzarla. Sul pane puoi innestare molteplici percorsi educativi.
Il pane ricevuto potrebbe godere di una deroga rispetto alle norme x la refezione essendo inserito in un programma educativo sperimentale, e venire quando ancora intero utilizzato nel pomeriggio (basterebbe che la cuoca tagliasse orizzontalmente, prima, già i tre quarti del panino) e distribuito dalle maestre ai ragazzi, per sostenere una merenda tradizionale con o senza un companatico (preconfezionato, da aprire e spalmare).
E, di nuovo, mantenere una tradizione, sperimentare gusti diversi, utilizzare alimenti invece che buttarli, cambiare il contesto di utilizzo, tutto questo in mano ad una maestra diventa educazione alimentare.
E combatte lo spreco col buon senso.
Probabilmente il pane fornito potrebbe avere cmq delle rimanenze, ma essendo un prodotto di qualità non sono lì per sè un rifiuto, anzi, nel progres dell'iniziativa elaborata il pane avanzato diventa una risorsa, che adeguatamente conservato qualche giorno (in un mobiletto di piccolo volume in plastica elevato da terra, magari nel refettorio stesso) potrebbe divenire alimento per animali di fattoria, accordandosi con alcune Fattorie Didattiche del Territorio che fanno piccolo allevamento, interessate a venirlo a ritirare presso gli Istituti, anche solo una volta alla settimana (il pane secco non implica alcun accorgimento di conservazione, nè controindicazioni x l'ambiente o le persone in cui).
I ragazzi sarebbero direttamente coinvolti sapendo che il loro panino avanzato e conservato nel cassonetto, sarà cibo per delle galline da uova...
Le Fattorie Didattiche interessate al percorso avrebbero, oltre l'onere di ritirare e utilizzare l'alimento, l'interesse ad ospitare le scolaresche in alcune giornate di visita alla fattoria. Visite in cui i ragazzi, insieme alle altre nozioni/emozioni, magari riceverebbero un uovo fresco da portarsi a casa, fatto dalla gallina che si è nutrita anche con i loro panini avanzati (ai bimbi vegani gli si da un pulcino), per fare solo un esempio.
Riduzione dello spreco, qualità dell'alimentazione scolastica, avvio di pratiche sostenibili, educazione alimentare, coinvolgimento del Territorio, sperimentazione di gestione del Bene Comune, sviluppo del economia di prossimità e sinergie locali, sono alcuni degli obbiettivi a cui è propedeutica la nostra elaborazione.
Tutto ciò è stato da me esplicitato come proposta del PRC, circa QUATTRO ANNI OR SONO, in un incontro sulle mense scolastiche, in MunicipioBassaValbisagno, a cui erano presenti l'Assessore Boero, un paio di funzionari, i colleghi Consiglieri Commissari, e io. Effettivamente si sono dimostrati interessati, almeno le funzionarie, ma forse per timore che noi mirassimo a istituire dei bolscevichi "Forni del Comune", ad oggi non se ne è piu neanche parlato.
GiuseppePittaluga PRC Munic.BassaValBisagno

domenica 11 settembre 2016

Giornalacci e giornalini.


Il gg 9 sett 2016, il Sec.xix, nell'enfasi della propaganda xenofoba e allarmista di cui si compiace, ha riportato una NOTIZIA FALSA, in evidenza e inserita a pag.16, in una strumentale escaletion di foto e "notizie" che caratterizza spesso le pagine del quotidiano..

Si scrive a proposito di Quezzi, che "...i residenti sono scesi in piazza e a quel punto il trasferimento dei profughi è stato sospeso..." 
E' FALSO. Punto. Semplicemente una notizia falsa e tendenziosa.

Falsa, xchè la struttura, privata, è stata regolarmente aperta e un gruppo di una ventina di richiedenti asilo sono da tempo presenti (senza alcuna criticità di alcun tipo riscontrata), e l'apertura non è mai stata messa in forse in nessuna delle fasi che ne hanno segnato il progress. 
Anzi: l'intervento sula questione, subitaneo, del PRC (io) ha permesso che tutto si chiarisse in Sede Istituzionale nella normale dialettica di confronto tra cittadini, e nel rispetto dei tempi.

Tendenziosa, xchè inserita tra altre "informazioni" dello stesso tono e decisamente indirizzate ad ottenere una lettura dell'insieme come minimo allarmistica, diventa calunniosa facendo passare la popolazione del quartiere come particolarmente ostile, 
...dando inoltre come sottintesa conseguenza di una protesta xenofoba la, mai avvenuta, sospensione di provvedimenti... e questo magari interessa chi si occupa di "ordine pubblico".

E questo è il maggiore (e unico, sigh!) quotidiano di Genova....
Poveri noi, povera Zena.
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PS ...ancora aggiungo che gli Abitanti di Quezzi han dimostrato, ancora una volta, che questo territorio ha accolto ed accoglie pur tra mille problemi chiunque abbia necessità, solo che forse stiamo imparando a pretender chiarezza, solo che non ci piace esser presi in giro, ne dai politicanti, ne dagli imprenditori, tantomeno da certi giornalisti.

PS2 Giunta sull Anzi: 
se nn si fosse cecati in sta Amministrazio, in qualche modo a sto giro il ns municip ha creato un metodo di incontro confronto, riunendo, sotto FORTE pressione di Rifondazione, tutti gli attori della rappresentazione: 
In Sede Municipae dove in un incontro allargato alle componenti politiche, ai cittadini, al Comitato e soprattutto all'imprenditore in questione, si è mediato tra le parti sino a trovare la quadra per proseguire nel rispetto reciproco e del territorio, una impresa privata che cmq rimane "sociale", con tutte le critiche possibili, e che fatta a modo nell'armonia indispensabile può diventare anche una opportunità, di lavoro e di interesse collettivo. 
Questo, modulato sui contesti, puo essere un METODO per governare le cose, invece di ritrovarsele già fatte....