IL PANE QUOTIDIANO, E LE MENSE SCOLASTICHE COMUNALI.
Da qui si voleva partire, per tanti motivi, e perchè è il pane.
Il rifornire le mense scolastiche Comunali è un grande appalto ovviamente milionario, che viene assegnato dal Comune a fornitori specializzati, che si occupano di tutto il necessario alla refezione dei nostri ragazzi.
Un segmento di questa organizzazione riguarda il pane, alimento che quotidianamente deve venir fornito alle Scuole in misura abbondante, per un volume tale che non viene abitualmente consumato completamente, e non puo neppure venire utilizzato il giorno seguente. Inoltre avendo il mercante la necessità di minimizzare i costi spesso la fornitura arriva da località lontane, da grosse produzioni.
Un segmento di questa organizzazione riguarda il pane, alimento che quotidianamente deve venir fornito alle Scuole in misura abbondante, per un volume tale che non viene abitualmente consumato completamente, e non puo neppure venire utilizzato il giorno seguente. Inoltre avendo il mercante la necessità di minimizzare i costi spesso la fornitura arriva da località lontane, da grosse produzioni.
A questo consegue un notevole spreco, con necessario smaltimento, della risorsa alimentare.
Partendo da questa situazione di fatto abbiamo elaborato una proposta di sistema indipendente, di percorso pianificato e virtuoso, autonomo dall appalto soracitato e economicamente sostenibile per realizzare alcuni obbiettivi che c sembrano prioritari.
Partendo da questa situazione di fatto abbiamo elaborato una proposta di sistema indipendente, di percorso pianificato e virtuoso, autonomo dall appalto soracitato e economicamente sostenibile per realizzare alcuni obbiettivi che c sembrano prioritari.
Restituendo all'Ente la gestione dell'intera filiera.
Si potrebbe infatti individuare una centrale di produzione, un forno adeguato, sul territorio Comunale (la Scuola di Panificazione, ad es., la quale potrebbe trarre profitto da un'opportunità simile, pianificare la produzione e investire in formazione), al quale appaltare, direttamente come Ente, la produzione (quintali di prodotto) e con il quale avere un accordo virtuoso legato alla qualità, alle specifiche esigenze e alla biodiversità, in modo da ricevere nelle Scuole un pane di qualità, al quale legare una pratica di Educazione Alimentare interna agli istituti che lo ricererebbero, dove insegnanti preparati avrebbero uno strumento pratico per realizzarla. Sul pane puoi innestare molteplici percorsi educativi.
Il pane ricevuto potrebbe godere di una deroga rispetto alle norme x la refezione essendo inserito in un programma educativo sperimentale, e venire quando ancora intero utilizzato nel pomeriggio (basterebbe che la cuoca tagliasse orizzontalmente, prima, già i tre quarti del panino) e distribuito dalle maestre ai ragazzi, per sostenere una merenda tradizionale con o senza un companatico (preconfezionato, da aprire e spalmare).
E, di nuovo, mantenere una tradizione, sperimentare gusti diversi, utilizzare alimenti invece che buttarli, cambiare il contesto di utilizzo, tutto questo in mano ad una maestra diventa educazione alimentare.
E combatte lo spreco col buon senso.
E, di nuovo, mantenere una tradizione, sperimentare gusti diversi, utilizzare alimenti invece che buttarli, cambiare il contesto di utilizzo, tutto questo in mano ad una maestra diventa educazione alimentare.
E combatte lo spreco col buon senso.
Probabilmente il pane fornito potrebbe avere cmq delle rimanenze, ma essendo un prodotto di qualità non sono lì per sè un rifiuto, anzi, nel progres dell'iniziativa elaborata il pane avanzato diventa una risorsa, che adeguatamente conservato qualche giorno (in un mobiletto di piccolo volume in plastica elevato da terra, magari nel refettorio stesso) potrebbe divenire alimento per animali di fattoria, accordandosi con alcune Fattorie Didattiche del Territorio che fanno piccolo allevamento, interessate a venirlo a ritirare presso gli Istituti, anche solo una volta alla settimana (il pane secco non implica alcun accorgimento di conservazione, nè controindicazioni x l'ambiente o le persone in cui).
I ragazzi sarebbero direttamente coinvolti sapendo che il loro panino avanzato e conservato nel cassonetto, sarà cibo per delle galline da uova...
I ragazzi sarebbero direttamente coinvolti sapendo che il loro panino avanzato e conservato nel cassonetto, sarà cibo per delle galline da uova...
Le Fattorie Didattiche interessate al percorso avrebbero, oltre l'onere di ritirare e utilizzare l'alimento, l'interesse ad ospitare le scolaresche in alcune giornate di visita alla fattoria. Visite in cui i ragazzi, insieme alle altre nozioni/emozioni, magari riceverebbero un uovo fresco da portarsi a casa, fatto dalla gallina che si è nutrita anche con i loro panini avanzati (ai bimbi vegani gli si da un pulcino), per fare solo un esempio.
Riduzione dello spreco, qualità dell'alimentazione scolastica, avvio di pratiche sostenibili, educazione alimentare, coinvolgimento del Territorio, sperimentazione di gestione del Bene Comune, sviluppo del economia di prossimità e sinergie locali, sono alcuni degli obbiettivi a cui è propedeutica la nostra elaborazione.
Tutto ciò è stato da me esplicitato come proposta del PRC, circa QUATTRO ANNI OR SONO, in un incontro sulle mense scolastiche, in MunicipioBassaValbisagno, a cui erano presenti l'Assessore Boero, un paio di funzionari, i colleghi Consiglieri Commissari, e io. Effettivamente si sono dimostrati interessati, almeno le funzionarie, ma forse per timore che noi mirassimo a istituire dei bolscevichi "Forni del Comune", ad oggi non se ne è piu neanche parlato.
GiuseppePittaluga PRC Munic.BassaValBisagno
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