e non pochi grassi interessi, dall'area mercato alla metropolitana, finanche bacini fluviali e opere abbastanza "grandi" da esser appetibili businnes, come lo scolmatore...

Il Decentramento sarebbe un'opportunità di partecipazione, pensare di arrivare all'idea di PortoAlegre magari è eccessivo ma pretendere di sapere e incidere sulle scelte che ci riguardano dovrebbe esser il minimo sindacale, credo.

mercoledì 1 marzo 2017

Immigrazione e Accoglienza.. E Lavoro.


Accoglienza, e lavoro.
la Normativa nazionale.

"... Lorenz ad un certo punto sbotta, se ne tornerebbe in Gambia domattina, non si fa una ragione dei mesi in attesa di non sa cosa, senza poter far nulla o quasi, certamente senza poter lavorare e guadagnare qualcosa da spedire in Africa. Questo era il suo obbiettivo, questo il suo progetto di emigrazione.
Se non lo si puo fare, lui torna a casa, lo sostiene deciso."

Lorenz è "ingabbiato" da un anno in un iter "Prefettizio", e affidato d'autorità al privato sociale, di riconoscimento dello Status in cui venir collocato, per poi dar seguito al suo progetto. 
E ancora non vede la fine di un percorso troppo lungo, soffocato com'è dalle logiche mercantili in cui si colloca il TerzoSettore.

Queste sono le condizioni, che prevedono costi altissimi x la collettività, in cui le Leggi Bossi/Fini e Turco/Napolitano hanno costretto migliaia di migranti in Italia. Con tutto il disagio che ne consegue per i Territori e le Istituzioni.

E' necessario modificare radicalmente la Normativa e prevedere il rilascio annuale di qualche migliaia (3/4mila ogni Paese) di "visti di ingresso per ricerca di lavoro" presso le Ambasciate Europee in Africa, e favorire questi flussi indipendentemente dalla richiesta di lavoro dei comparti produttivi nazionali, e permetterne la libera circolazione per l'intera Unione.
Questi gli obbiettivi pragmatici di una nuova Legge sui Flussi Migratori dallAfrica.

Migliaia di persone che potrebbero entrare regolarmente nei Paesi di destinazione, e dopo un primo passaggio buro/sanitario, intraprendere la ricerca di impiego, utilizzando le proprie risorse; avrebbero però nel contempo, eventualmente, la chance di decidere il ritorno nel proprio Paese dopo qualche tempo di ricerca impiego, magari per recuperare le forze e riprovare in seguito con un nuovo permesso temporaneo. 
Sarebbe una dinamica di movimento sud/nord meno a senso unico, meno costosa per tutti, normalizzata e monitorata: 15/18mila permessi rilasciati dalle Ambasciate Europee in Africa all'anno, per ricerca lavoro, temporanei e rinnovabili.
Permetterebbero una migrazione civile, su traghetti o aerei di linea, contenuta e regolarizzata, liberando le enormi risorse impiegate oggi per il contenimento, il controllo delle coste, come per il salvataggio delle migliaia di persone naufragate. 

Queste cospicue risorse allora potrebbero venire impiegate per quei percorsi realmente dedicati alla Protezione Richiedenti Asilo, che necessariamente provengono da aree di guerra e cmq da zone dove non sono disponibili agganci diplomatici o istituzionali ufficiali. Costoro rimarrebbero nelle condizioni di una fuga clandestina e ancora pericolosa, ma avrebbero la prospettiva di una Accoglienza adeguata e Asilo in Europa, già ora prevista ad es in Italia dallo SPRAR, con buoni risultati su tutto il territorio nazionale.
Il Presidente Toti non sa neanche di cosa parla quando chiede ai Sindaci di non aderire al Sistema Sprar dell'Anci, lasciando tutto in mano ai Prefetti e alla Autorità!

Superare la logica e la normativa voluta dalle due Leggi anacronistiche, vuole dire superare l'emergenza continua e pianificare interventi e normative in sincronia coi tempi e le reali esigenze.
Abolire la Turco/Napolitano e la Bossi/Fini è la priorità, 
altro che nuovi e funesti C.I.E. !

GiuseppePittalugaPRCbassaValBisagno


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