e non pochi grassi interessi, dall'area mercato alla metropolitana, finanche bacini fluviali e opere abbastanza "grandi" da esser appetibili businnes, come lo scolmatore...

Il Decentramento sarebbe un'opportunità di partecipazione, pensare di arrivare all'idea di PortoAlegre magari è eccessivo ma pretendere di sapere e incidere sulle scelte che ci riguardano dovrebbe esser il minimo sindacale, credo.

giovedì 26 luglio 2012

il contributo critico e costruttivo di FdS dal Municipio al Consiglio Comunale



la Valle del Fereggiano



Interpellanza su sicurezza idrogeologica di Via Fereggiano


pubblicata da Antonio Bruno il giorno giovedì 26 luglio 2012 alle ore 11.15 ·

Premesso che
nella zona del rio Fereggiano la situazione è identica a quella prima della piena del novembre 2011, infatti gli interventi  hanno ripristinato le precedenti condizioni e in parte hanno aumentato il rischio e i danni;

la principale operazione di questa fase consiste nella palificazione e canalizzazione del rio nel tratto scoperto di via Fereggiano, criticabile da molti punti di vista ( la massa d'acqua viene incanalata da un passaggio ampio ad uno stretto che va a "esplodere" nel piano di corso Sardegna non potendo venir accolto nel
Bisagno, causa dell'allagamento e delle vittime del 2011);

la frana non è superficiale ma geologica e parte da via F.lli Cervi ed è in costante movimento, rendendo vano il muraglione ricavato;

Considerato che
l'intervento é in netta contraddizione con i recenti lavori di messa in sicurezza attuati dalla Regione, che di fatto hanno allargato sotto la copertura (strada e park) l'alveo del fiume, almeno sino a Largo Merlo;

Considerato inoltre che

il piccolo e costante intervento sui versanti delle valli dove i rii hanno origine e su quel territorio è indispensabile e che il ripristino della permeabilità e del drenaggio nella parte urbana di quelle aree è inevitabile;
Tenuto conto che
crediamo che un progetto d'insieme con più interventi distribuiti nell'area possa se non “soluzionare” almeno normalizzare la situazione che si è venuta a creare.

Ad esempio nel percorso progressivo della nostra Proposta: 
si tratterebbe di allargare l'alveo del Fereggiano oltre largo Merlo, considerando l'originale percorso che lo vede inserito esattamente sotto Via Fereggiano, Via Monticelli e un tratto di Cso Galliera, costeggiando e affluendo nel Bisagno in maniera naturale.

Scavando di fatto solo alcuni tratti al di sotto della strada carrabile essendo l'intero percorso privo di ostacoli quali fondamenta o simili, l'ampiezza e la profondità del canale ricavato potrebbe smaltire le quantità d'acqua che scendono dai rii della valle confluendo nel rio Fereggiano nel tratto precedente alla via omonima. 

Tutto il corso del fiume sarebbe sotto copertura ed essendo ampio di fatto quanto la strada stessa, da palazzo a palazzo, potrebbe così convogliare le piene facilmente nel Bisagno, evitando l'esplosione e l'allagamento periodico dei dintorni, ottenendo l'effetto di risanare tutta un'area che va da largo Merlo all'incrocio di piazza Giusti e realizzare l'allargamento di via Fereggiano, sanando le condizioni di commercio, viabilità e abitabilità, attualmente degradate al limite.

Tenuto conto altresì della quantità e della velocità della piena si potrebbe intervenire sul corso cittadino del Bisagno, dalla Presa a Borgo Incrociati, approntando dei "laminatoi" ( basse e frequenti dighe aperte che hanno funzione di iniziale contenimento ottenendo così un rallentamento dell' affluenza).*

All'altezza di Borgo Incrociati si potrebbe poi approntare un ennesimo intervento già previsto anni addietro, per convogliare parte delle acque destinate alla Foce verso il ponente di essa grazie ad un piccolo scolmatore che dal Borgo andrebbe al mare.

Evidentemente in casi di eccezionale pioggia il problema dell'eccessivo carico non smaltibile alla foce, magari in concomitanza con una forte mareggiata, tornerebbe evidente comunque ma essendo già intervenuti a monte incontrerebbe degli ostacoli in zona Brignole, che corrisponde oltre che alla copertura del Bisagno più antica, anche alle fondamenta di Corte Lambruschini, già oggetto di critiche essendo edificato sul letto del fiume. In questo caso o si mettono delle grandi pompe d'emergenza oppure si dovrà pensare che la foce, essendo un delta e mai potrà esser condotto in un tunnel, dovrebbe tornare delta (da san nazaro alla mariotti) per smaltire qualsiasi piena millenaria).

                                                                                    Si interpella la S.V. 
per conoscere se la proposta sopra espressa abbia la condivisione politica, arrivando all'idea che il territorio tutto sia chiamato a partecipare e condividere questa progettazione di interventi.

Il Capogruppo
Federazione della Sinistra
Antonio Bruno

Capogruppo Rifondazione Comunista
MunicipioIII Bassa Valbisagno
Giuseppe Pittaluga

mercoledì 25 luglio 2012

verso il municipio partecipato, anche nel bilancio



palazzo del Principe


"...chiediamo alla Giunta Comunale ed al Sindaco Marco Doria di:
- istituire un monitoraggio partecipato della spesa
 Proponiamo già ora in questa nostra istituzione di attivare una modalità on line in rete di consultazione della contabilità di   Municipio, aperta ed aggiornata, sulla spesa corrente ordinaria e straordinaria.
-istituire una Banca Dati sull'erogazione dei servizi
 Entrambi gli strumenti sarebbero anche a disposizione dei Cittadini, e a costo zero o quasi. ..."







Nella dichiarazione di voto favorevole al bilancio comunale questa parte non era secondaria.

La lista M5S, all'opposizione in Consiglio, ha presentato una interessante mozione che già individua alcuni degli aspetti degni di approfondimento sulla trasparenza e pubblicazione in tempo reale e on line delle spese e delle delibere,  mozione sicuramente condivisibile che ha avuto il nostro voto favorevole, insieme a quello dell'intero Consiglio.

Prontamente cercherò di postare la mozione sulla trasparenza del Mov.5stelle.



martedì 24 luglio 2012

L'alternativa possibile alla Rampa, ed è economica.


Allegato alla Mozione (da portare alla Commissione Permanente di Municipio)



Richiesta di discussione in Commissione Permanente del MunicipioIII 
sulla proposta di alcuni abitanti dell'area colpita dalla piena di novembre scorso.

premesso

  • che i tempi per la realizzazione del progetto di rampa d'accesso siano eccessivi o difficilmente definibili;
  • che lo stesso progetto della regione potesse incontrare una diffusa contrarietà degli abitanti;
  • che gli stessi si pronuncino evidentemente invece per il ripristino funzionale del Ponte;
  • che gli Enti e gli Uffici competenti recepiscano questa come esigenza prioritaria e provvedano a rendere realizzabile la pratica,

considerato
  • che i tempi sin'ora lunghi per una soluzione hanno stimolato dibattito e partecipazione tra gli abitanti;
  • che la tradizione popolare del mutuo soccorso e la volontà di darsi da fare sono insolitamente emerse in questo periodo;
  • che la possibilità di partecipare rende maggiormente responsabili le persone;

dato
  • che l'alternativa di ripristinare il Ponte sarebbe, pur meno onerosa della rampa, completamente a carico del Comune, nella situazione che sappiamo e senza reali prospettive d'intervento esterno;
  • che questo restauro andrebbe eseguito, pur senza vincoli particolari, in considerazione della valorizzazione del contesto del borgo;
  • che la Facoltà di Architettura potrebbe aver interesse culturale e mediatico nell'elaborare il Restauro, così come la Sovrintendenza;


Chiedo
che in Commissione si verifichi la possibilità d'essere,
e l'eventuale risposta
alla proposta di alcuni Abitanti della Via soggetta al disagio
di cui la Mozione precedente
(Via del Molinetto, viabilità interrotta):

Diversi abitanti di Via del Molinetto hanno elaborato e presentato la proposta
che li vedrebbe impegnati in una attiva collaborazione con le Istituzioni.
Di fatto 
alcune maestranze si riunirebbero in un "gruppo di scopo",
questo verrebbe costituito da una decina di persone,
che mettendo a disposizione le proprie competenze e la propria forza lavoro,
condividendo un tempo di lavoro sul luogo in base ad un Progetto,
ricostruirebbero il selciato ed i parapetto del Ponte medioevale,
lavorando in sicurezza e volontariamente.
Si coordinerebbero con un Progetto di restauro elaborato magari dalla Facoltà di Architettura,
e la Sovrintendenza per alcune competenze, così come con i Lavori Pubblici.
(segue allegato con nominativi volontari)


Giuseppe Pittaluga
Federazione della Sinistra
MunicipioIII Bassa Valbisagno


l'anomalia della mozione di Rifondazione. "Mozione uno"


la mozione uno, qui sotto riprodotta, è stata condivisa con gli abitanti del luogo, nascendo dallo loro precise esigenze ha riscontrato un appoggio decisamente maggioritario e trasversale, rappresentato dalle numerose firme che ne seguono la presentazione:

Mozione al Consiglio ed alla Giunta del MunicipioIII bassa Valbisagno per favorire una rapida soluzione ed intervento sulla viabilità a Via del Molinetto, interrotta dalla piena del novembre scorso.


Al Consiglio del MunicipioIII, Bassa Valbisagno

premesso

  • che dal 4 novembre scorso a seguito dell'eccezionale onda di piena che dai versanti si è abbattuta sulla Via lungo il rio,  
  • la viabilità di Via del Molinetto è interrotta dal il dissesto del ponte principale e il suo successivo transennamento;
  • che la necessità di accedere alla via coinvolge oltre una quarantina di nuclei famigliari;
  • che l'accesso è possibile solo tramite una scalinata: una difficile barriera architettonica per i molti anziani abitanti in loco, e che questo delinea una protratta situazione di illegalità;
  • che il trasporto di materiali utilizzando i classici piccoli mezzi agricoli è da ciò impedito creando costi aggiuntivi e fatiche ulteriori a coloro che debbono rimediare ai danni della piena di novembre;

considerato

  • che i lavori di ripristino in Somma Urgenza non hanno valutato questa esigenza come fondamentale, e che ciò sia stato un errore perseguito con determinazione nel momento in cui si è esclusa una passerella provvisoria e si è lasciata come unica opzione la scalinata;
  • che il ripristino del Ponte in quanto funzionale e storico passaggio pedonale ed asservito alle abitazioni per i piccoli mezzi sarebbe la soluzione più conveniente da attuare e che questo è stato deliberato dal Consiglio Comunale;
  • che l'intervento sia subordinato, esclusivamente e non ad altro, alla perizia ordinata dal Tribunale sul franco Idraulico necessario allo stesso, e che ciò potrebbe richiedere un paio d'anni per concludersi;
  • che  i Fondi sufficienti per il ripristino del Ponte pare non siano reperibili nell'immediato, non avendolo colpevolmente previsto nella Somma Urgenza;
  • che l'impresa denominata Coop7 si farebbe carico degli oneri necessari ad attuare un progetto della Regione che prevede l'acquisto e l'abbattimento di tre magazzini e la realizzazione al posto di questi di una rampa d'accesso carrabile di mt1,40 diretta alla Via e di una piccola aiuola di rispetto tra questa e le case, abbandonando, almeno per ora, l'accesso dalla sponda sinistra tramite il Ponte ed il Ponte stesso;

tenuto conto
  • che l'intervento proposto si rivela di notevole impatto;
  • che modifica definitivamente l'accesso alla Via spostandolo completamente sulla sponda destra;
  • che ciò coinvolge diversi abitanti in quanto l'intervento è a pochi metri dall'uscio di casa;
  • che l'insieme dell'intervento e le sue conseguenze coinvolgono tutti gli abitanti della Via;
  • che l'area è stata all'origine della piena di novembre, ne ha vissuto le dinamiche reali di progressione e ne conserva la memoria;
  • e non ultimo che la prospettiva politica di una maggiore partecipazione e condivisione delle scelte è alla base dell'adesione al progetto di Amministrazione a cui la Maggioranza si conforma per mandato;

Si chiede una urgente discussione sull'argomento in questione,
al fine di conoscere subito i tempi del progetto della Regione
realizzabile gratuitamente da  coop7 in luogo Via del Molinetto,
che questo sia presentato e lasciato in visione per alcuni giorni all’interno del Salone del Municipio agli Abitanti dell’area coinvolta,
con un chiaro impegno di rispetto e trasparenza sull'insieme dei tempi di realizzazione dell'intervento.
Si chiede di valutare in tale sede eventuali soluzioni e progetti alternativi.


Giuseppe Pittaluga
Consigliere e Capogruppo
Federazione della Sinistra
MunicipioIII Bassa Valbisagno



CONSIGLIO DI MUNICIPIO DEL 24/07
VOTATA FAVOREVOLMENTE DALLA MAGGIORANZA E DA GRAN PARTE DELL'OPPOSIZIONE, SI ASTENGONO DUE CONSIGLIERI PDL, NESSUN CONTRARIO.


Il Presidente conferma che entro settembre 2012, Regione e Coop7 produrranno i documenti sul Progetto e la tempistica mettendoli disposizione del MunicipioIII, in modo da condividere la progettazione con gli Abitanti della Via interessata dall'intervento.
Una Commissione Permanente in Municipio aprirà sulla stessa una valutazione aperta e partecipata da cui si potranno trarre indicazioni utili alla sua definizione.
Per volontà stessa della Giunta i tempi di questa pur piccola urbanistica partecipata dovranno aver certa durata e termine, in modo da dar inizio all'eventuale cantiere in tempi brevi.



mercoledì 18 luglio 2012

... ruspe nel Bisagno


E' previsto un primo intervento per la rimozione della vegetazione infestante (taglio di alberi e di arbusti spontanei presenti nel letto del torrente che possono rappresentare un rischio ostacolando il deflusso dell'acqua) e un secondo per la riprofilatura dell'alveo.

Questi interventi si svolgono nel rispetto dell'ambiente, in collaborazione con le associazioni protezionistiche della fauna avicola ed ittica e dei gruppi di cittadini che hanno a cura le gattaie.

Il tratto che necessita di manutenzione va da Piazzale Atleti Azzurri d’Italia al Ponte di San Agata. 



municipioIII
Bassa Valbisagno

un promemoria


  • Diritto alla città e alla casa come diritto di tutti. Decostruzione del processo di pianificazione urbana: l’architettura deve essere partecipata, tenendo conto delle specificità e risorse territoriali ed umane, al fine di soddisfare primariamente i diritti degli abitanti, indipendentemente dalla cittadinanza.
  •  Riappropriazione sociale e democratica della città dei beni comuni ed opposizione alle privatizzazioni in un’ottica di sostenibilità sociale ed ambientale, secondo processi di co-partecipazione e co-gestione. Rifiuto di delegare alla criminalità delle mafie, alla speculazione ed alla corruzione sistemica la gestione dei territori (grandi opere...).
  • Diritto al mare come bene comune e necessità della demanializzazione degli arenili, collegamento tra le realtà che si battono per il diritto al libero accesso alle nostre spiagge, al nostro mare, in tutta Italia. 
  • Diritti ambientali e sostenibilità delle città nel rapporto con la campagna, proposte contro l'uso smodato dei beni comuni (tutela e gestione dell'acqua pubblica, corretto smaltimento e cultura del riciclo dei rifiuti, opposizione alla cementificazione).
  • Diritto al Lavoro equamente retribuito, umanamente ed eticamente sostenibile, garanzia di inclusione sociale e di partecipazione alla redistribuzione della ricchezza. Tutela e promozione dei Diritti dei Lavoratori.. 

martedì 17 luglio 2012

Colline, creuse e scalette; le scorciatoie pedonali: una peculiarità genovese


...ad esempio :  scalinata  e la successiva stradina che collegano via Robino bassa, all’altezza del civico 35 A/B/C, e via Remigio Zena.
Appresso il carteggio relativo alla questione specifica, affrontata in prima istanza dall'attuale Amministrazione, agli inizi di luglio.

All'Attenzione del Presidente Massimo Ferrante
MunicipioIII Bassa Valbisagno
E per conoscenza all'Assessore Ivaldi.

Buongiorno Massimo,
Mi dicevi, giustamente, che l'attenzione va posta su un territorio ben più vasto del mio solito paesello in Pedegoli,  e il tempo ti sta dando ragione... infatti le persone, i cittadini che chiedono ascolto, spesso non solo per lamentare guasti bensì per proporre soluzioni, fanno sentir la loro voce qua e là per tutta la vasta area del nostro Municipio. Come già ti dissi, io, noi, siamo disponibili ad impegnare tempo e energie, con onesta intellettuale e chiarezza (abbiam il vizio di non nascondere i nostri obbiettivi, anzi).
Copio e incolla sotto questa mia, la puntuale e dettagliata sintesi che un cittadino attivo e partecipe che abita in quell'area ha elaborato per richiedere nuovamente (dopo una raccolta di firme ed altri atti) l'attenzione del Municipio e del Comune (e dei media...) su una situazione che mi pare sia tipica delle zone collinari del quartiere, dove gli stessi cantieri per l'edificazione sono poi diventati gli accessi agli edifici, complicando la topografia e le competenze.
Ciononostante crediamo che intervenire favorevolmente per una soluzione già di questo caso sia propedeutico all'affermarsi di una dinamica di comunicazione e rapporto tra le Istituzioni e i Cittadini che riporti ad un clima di collaborazione e fiducia, utile anche a sopportare il lungo periodo di crisi che stiamo vivendo 
In Federazione abbiamo analizzato pur sommariamente la questione e intravediamo possibilità di soluzioni a costi contenuti, sarebbe utile confrontarci con le competenze tecniche del Municipio per verificare quanto possibile sia intervenire. Dare un ulteriore segnale forte di coesione, di presenza e ascolto, di volontà politica, in differenti aree del Municipio può avere un ritorno positivo di credibilità come Giunta di maggioranza e come Istituzione locale.
Cordialmente,
giuseppe pittaluga
(ps allego foto della scalinata in questione, e sono disponibile ad accompagnarti in un sopralluogo e incontrare uno o due cittadini attivi sulla questione, della quale peraltro il sig Danovaro (area tecnica) sarà già a conoscenza )

"... Si tratta della scalinata  e la successiva stradina che collegano via Robino bassa, all’altezza del civico 35 A/B/C, e via Remigio Zena. 
 La scalinata, costituita da due rampe cementizie, era stata rifatta dal Comune circa 18 anni fa. Negli anni a seguire e particolarmente dopo l’ultimo alluvione si è  notevolmente degradata, con venature e distacco di materiale. Nel novembre dello scorso anno erano state raccolte numerose firme in calce a una petizione che sollecitava un intervento di ripristino da parte del Comune.
Sabato 4 febbraio  la scala è stata per alcune ore attraversata da un copioso flusso di acqua originato dallo scoppio di una tubatura in via R. Zena. Sono intervenuti tempestivamente gli operatori Amiu con spargimento di sale su tutta la zona ma, data la temperatura estremamente rigida,   l’acqua penetrata nelle numerose venature presenti nel cemento è ugualmente ghiacciata quasi immediatamente.  Ne ha risentito soprattutto l’ancoraggio dei profili di ferro che proteggono il bordo dei gradini. Alcuni profilati si sono completamente staccati, con conseguente sgretolamento del relativo gradino, altri stanno per cedere.
Nel complesso vi è attualmente una situazione di grande pericolosità per le diverse centinaia di cittadini che la percorrono quotidianamente.
Faccio presente che la scalinata non è utilizzata dai soli abitanti dei civici che vi si affacciano ma anche da molti abitanti della media via Robino, di via R. Zena, di via Gribodo e di alcuni civici di viale Bracelli. Va ricordato inoltre che Via Robino e via R. Zena non costituiscono ragionevoli percorsi alternativi perché allungano notevolmente il tragitto di chi intende scendere per piazza Guicciardini e perchè privi di marciapiede e quindi molto difficoltosi per il pedone.
 Abbiamo allora fatto presente la situazione alla Polizia Municipale di Marassi, al Municipio (sia a quello vecchio che al nuovo), all’Aster ma l’unico risultato ottenuto sono stati due cartelli mobili di pericolo.
Il comune, pur riconoscendo l’intervento fatto in passato, sostiene di non essere proprietario della stradina. Inoltre sostiene che non è di pubblica utilità  ma riservata all’utilizzo di alcuni stabili.
Come dicevo la realtà è ben diversa. Non sono la strada è di pubblico passaggio ma è anche servita da illuminazione pubblica e percorsa, sottoterra, da una pubblica fognatura. Costituisce il percorso per raggiungere il complesso scolastico di viale Bracelli dalla bassa via Robino.
Credo che il terreno appartenesse all’Istituto Case Popolari e non sia mai stato ceduto (stiamo facendo verifiche storiche).
Le considerazione del Comune si basano unicamente sull’osservazione della cartografia e non su un reale esame della situazione in loco. ..."


DI FATTO IL MUNICIPIO INOLTRA RAPIDAMENTE RICHIESTA AD ASTER CHE PERO' NON INTERVIENE IN QUANTO LA SUDDETTA STRADA NON RISULTA ESSER PATRIMONIO PUBBLICO, NE ESSER ASSERVITA DI FATTO ALL'UTILIZZO COLLETTIVO.

All'Attenzione del Assessore Ivaldi
Municipio3 Bassa Valbisagno

Oggetto:  scalinata  e la successiva stradina che collegano via Robino bassa, all’altezza del civico 35 A/B/C, e via Remigio Zena. ; manutenzione.

Buongiorno Ivaldi,
Scrivo per fare il punto sulla annosa vicenda di cui commentavamo la risposta negativa e alle motivazione di Aster rispetto al ripristino della scalinata; essenzialmente il discorso verteva sulla competenza e rispetto alla responsabilità di privati sul diritto di chiuderla all'accesso, in ultima analisi la difficoltà di intervenire e poi chiederne il rimborso.

Come evidenziato in questo recente colloquio sulla questione, a mio parere la posizione di considerare l'area  come "privata", pur comprensibile, poggia su argomenti di fatto superati dalla realtà delle cose. Ed è in questo che va cercata la soluzione.

La proprietà del tratto e delle scalinate è dell'istituto case popolari, ora ARTE, di conseguenza definirla come estranea al patrimonio Pubblico è quantomeno non propriamente corretto e a nostro vedere, fuorviante rispetto alla domanda.
Inoltre diversi Interventi precedenti sulla fognatura, manutenzione e illuminazione della stessa ne hanno in qualche modo definito l'alto interesse collettivo di quel tratto e di fatto assunto la responsabilità e le competenze rispetto alla funzionalità.
Nonostante le risorse necessarie scarseggino crediamo sia necessario agire nell'immediato per una soluzione positiva, piuttosto in un ottica di priorità definire la questione come urgente, magari rispetto ad asfaltature, già previste ma a volte non urgenti.

Per definire a chi competa e dove reperire le risorse comunque  il nostro Municipio tramite l'Assessorato potrebbe fare pressione sull'Ufficio Lavori Pubblici affinché provveda ad un tempestivo incontro con  ARTE su questo specifico, atto ad individuare soluzioni, interventi e tempi, e magari un modello da applicare nelle decine di situazioni analoghe sparse sul territorio collinare del Municipio.

Un ultima considerazione va ai termini di convenienza di una soluzione rapida ed indolore, in quanto la chiusura di quel piccolo e storico tratto costringerebbe le persone, gli abitanti del luogo ad una lunga percorrenza di una strada a tornanti dove le stessa Via si perde tra gli accessi e gli svincoli per condomini e parcheggi, dove non esistono marciapiedi e dove le fermate del piccolo Bus sono invisibili tra le auto.
Regolamentare, sanare una situazione di questo tipo con le sue innumerevoli illegalità, pur essendo doveroso, risulterebbe assai più oneroso e complicato, a fronte di una popolazione che nonostante si dimostri da anni adeguata potrebbe rivendicare molti diritti di Cittadinanza inevasi e violati.

La nostra Proposta, di acquisire nelle strade comunali la Via e la scalinata, offrire così una valida alternativa pedonale, arricchendo il patrimonio Comunale e valorizzandolo con la manutenzione, per la quale già si offre un "gruppo di scopo" di residenti, così come l'abbiamo portata all'attenzione dell Assessorato di Municipio, la si vorrebbe presente, come elaborazione sul territorio, anche al tavolo dell'incontro tra Assessore e ARTE, prima sollecitato.

Certi della positiva accoglienza a questa nostra,
cordialmente,

Federazione della Sinistra
Giuseppe Pittaluga, Consigliere
Municipio3 Bassa Valbisagno

...
è DI OGGI LA SEGNALAZIONE DEL QUOTIDIANO GENOVESE IL SECOLOXIX:

SIAMO A PASQUA 2013 E ANCORA NE L'ASSESSORE CRIVELLO, NE ARTE, NE CHICCHESSIA SI è PREOCCUPATO DI STABILIRE COSA E COME FARE PER ECUPERARE QUESTE DECINE DI PERCORSI UTILI AGLI ABITANTI, LE NOSTRE (PRC) SOLLECITAZIONI SONO CMQ CONTINUE, MA IL MURO ERA E PARE RIMANERE DI GOMMA... ATTENDIAMO SMENTITE E RAPIDE CONCERTAZIONI RISOLUTIVE TRA I RESPONSABILI.
g,

sabato 14 luglio 2012

Colline, a due passi da casa...



quezzi alta (bus 82, poi per le creuse)

camandoli (bus 67)
madonna del monte (bus 84 e poi a piedi)

Biscione, versante quezzi (bus 356 proseguendo a piedi)


venerdì 13 luglio 2012

un carteggio relativo alle prime segnalazioni degli Abitanti del quartiere.


all'attenzione dell'Assessore Signor Ivaldi
all'attenzione dell'Area Tecnica del Municipio,
al Signor. Danovaro,

Oggetto: Via del Poligono alta, 

Buongiorno,
Le criticità rispetto a Via del Poligono, a Quezzi, sono da tempo conosciute, 

una delle più recriminate dagli abitanti è l'eccessiva velocità con cui i mezzi la percorrono, per recarsi al Poligono di Tiro e rientrare, ed essendo una via confinante col verde facilmente accessibile è frequentata da bambini e animali domestici..
La proposta di alcuni residenti è quella di istallare dei dossi di dissuasione, essendo le auto che vengono da fuori  quelle meno sensibili al problema, o almeno dei limiti segnalati su cartelli stradali.
Potrebbe essere una competenza dei Vigili Urbani, comunque una risposta alle esigenze dei pedoni, in zone senza tutele fisiche x le persone (marciapiedi, ad es.) va data nell'immediato, credo.

La seconda problematica deriva anche da questa dimensione, infatti da anni i versanti della Via sono utilizzati come discarica abusiva di qualsivoglia materiale edile, industriale, domestico... sia esso solo ingombrante che  nocivo o tossico.
Questo fenomeno d'estate si incrementa, complice l'attenuata presenza civica e il crescere degli arbusti.

Diverse e vibranti proteste ultimamente riguardano la particolarità di un considerevole numero di copertoni d'auto scaricati ed abbandonati al limite del bosco, lungo i declivi, nella suddetta Via.
Essendo un rifiuto speciale e soggetto a facile incendio con conseguenze tossiche sull'area, sarebbe utile disinnescarne le potenzialità negative ben evidenti in un contesto reso ormai oltre che sensibile al fenomeno dato il prolificare di rovi e arbusti abbattuti dalla piena e rimasti a seccare, nonche di mobili e suppellettili, carcasse di moto e rifiuti vari.
Potrebbe competere ad AMIU,  comunque credo che un minimo d'intervento sullo specifico dei copertoni abbandonati sia urgente.
Nell'ottica di pianificare un intervento di risanamento  e pulizia della zona, magari con una regolamentazione ed un utilizzo più consono della Via, sostenendo le opportunità di partecipazione degli Abitanti alla vivibilità dell'area.

Certo della vostra comprensione
e del conseguente interesse,
rimango in attesa di vs nuove sull'argomento,
Cordialmente

POCHE ORE DOPO, IL MUNICIPIO3 è INTERVENUTO ED I COPERTONI SON STATI PRONTAMENTE RIMOSSI



Municipio3, Bassa Valbisagno,
All'Attenzione del Sig. Assessore Ivaldi,

Oggetto: rimozione pneumatici in località Poligono a Quezzi.

Buondì Ivaldi, 
ho notato con piacere la tempestività d'intervento rispetto alla rimozione degli pneumatici abbandonati lungo Via del Poligono,
ringraziando per l'attenzione data alla cosa, volevo segnalarti che un certo numero di questi sono stati fatti rotolare, o son precipitati, lungo il bosco che come ti sarai accorto nel sopralluogo è già invaso di altri oggetti vari.

Qual'ora alcuni Abitanti si auto-organizzassero per una generale pur sommaria pulizia di alcuni tratti, come pare siano intenzionati a fare, sarebbe utile fornire alcuni strumenti, quali ad esempio le carte in cui si evidenziano i tratti demaniali, o pubblici, in cui si può intervenire, nonchè gli eventuali permessi per raccogliere ed accumulare i vari rifiuti e il modo di asportarli..
Raccolgo le volontà tra i residenti e ne faccio un piccolo dossier sul quale potremo incontrarci e disporre l'eventuale sostegno alle iniziative popolari che ne usciranno.

Credo che la corretta risposta agli Abitanti ed alle loro esigenze, la soluzione alle criticità, debba passare dalla condivisione della pianificazione e dalla corresponsabilità nella realizzazione e che questo possa esser un buon terreno comune su cui far incontrare le volontà politiche.
In questa direzione anche il modesto lavoro sulle singole questioni di Via, di Piazza o di scaletta può dare un buon contributo.
Grazie per l'attenzione,
cordialmente,

Giuseppe Pittaluga
Consigliere Capogruppo
Rifondazione Comunista
Municipio3 Bassa Valbisagno


venerdì 6 luglio 2012

belle notizie da napoli... da studiare


Costruiamo lo spazio aperto di chi lotta per la città dei beni comuni, alternativa alla città-mercato del FUM di ONU-HabitatI

Napoli, Italia, 05 07 2012
Napoli, Italia, 05 07 2012
Con la partecipazione di una trentina di realtà associative che compongono il Comitato Promotore, in particolare con l'intervento di p. Alex Zanotelli, missionario Comboniano; Consiglia Salvio, Movimento per l'Acqua; Cesare Ottolini, Coordinatore globale IAI e membro del Consiglio Internazionale FSM; Mauro Forte, urbanista, la Facoltà di architettura di Napoli ha ospitato la presentazione pubblica del Foro Sociale Urbano (FSU).
Napoli sarà dunque, durante la prima settimana di settembre, la capitale mondiale delle battaglie per il diritto ad abitare e alla città dei beni comuni, coinvolgendo i movimenti di lotta e le realtà locali, nazionali ed internazionali in incontri di solidarietà nei quartieri popolari, scambi di esperienze, condivisione di strategie di lotta e produzione di alternative sostenibili.
Il FSU che si terrà in questa città dal 3 al 7 Settembre 2012, nasce infatti come risposta alternativa al World Urban Forum di ONU-H abitat (WUF) ed al suo tema cardine “il futuro urbano”, evento che assomiglia più a una fiera-mercato che a un summit dove i governi assumono impegni precisi per fronteggiare la crisi abitativa ed urbanistica globale. E’ per questo che l'Appello della 2a  edizione del FSU sottolinea l'adesione ai principi inclusivi del Foro Sociale Mondiale (FSM) e la necessità di sviluppare a livello locale, nazionale ed internazionale le convergenze sperimentate positivamente a partire dalla Assemblea Mondiale degli Abitanti (Cittá del Messico, 2000), portate avanti nel I FSU (Rio de Janiero, 2010), durante l’Assemblea Mondiale degli Abitanti (Dakar, 2011), le Giornate Mondiali per il Diritto ad Abitare (ottobre 2011) e il Summit dei Popoli (Rio de Janeiro, 2012), da proseguire nell'Assemblea Mondiale degli Abitanti al FSM di Tunisi nel 2013. Il FSU mira infatti ad essere una piattaforma partecipativa ed estesa a tutte le organizzazioni e le reti locali, nazionali ed internazionali (come la Coalizione Internazionale dell'Habitat-HIC e l'Alleanza Internazionale degli Abitanti-IAI) per discutere le problematiche causate dalle politiche neoliberiste nei territori.
Il Comitato promotore ha invitato tutti gli interessati a firmare l'Appello al FSU  e, in particolare, le organizzazioni e le reti a proporre attività nel quadro di quattro giornate-tema in un'ottica di convergenza e di interazione tra i livelli locali/nazionali/internazionali.
Tra le iniziative già in programma : workshop anti-sfratti, assemblea sull'acqua come bene comune, incontri degli « indebitati della casa », delle cooperative di abitanti, sulla criminalizzazione dei senzatetto, sull'esclusione urbana dei migranti e dei nomadi, passeggiata-antispeculativa sul lungomare di Bagnoli, un Tribunale sulle violazioni del diritto alla casa di fronte alla sede del WUF.
Sono annunciati dibattiti di altissimo livello sociale e scientifico, come il dialogo tra Edoardo Salzano, fondatore di Eddyburg.it, sito di urbanismo radicale, e David Harvey, geografo e pensatore critico di reputazione internazionale.
Infine, non da ultimo, il FSU potrà contare sulla partecipazione di Raquel Rolnik, Relatrice Speciale delle Nazioni Unite sul Diritto alla casa, non solo al dibattito, ma anche a incontri in alcuni quartieri popolari di Napoli dove più drammatiche sono le violazioni di questo diritto.
Tutto questo avrà un impatto enorme sulla città, rafforzando la solidarietà tra e con le lotte locali, e facendo da contraltare, con iniziative specifiche ed un documento assai critico rispetto al testo di ONU-Habitat, la cui bozza si preannuncia del tutto incapace di impegnare i governi a risolvere la drammatica crisi abitativa ed urbanistica che scuote la società.
Perciò, se il Comune di Napoli, la Regione Campania e il Governo italiano possono giustificare il notevole appoggio economico e logistico al WUF, è del tutto ingiustificabile e una lesione alla democrazia l'attuale assenza di risposte alle proposte del Comitato Promotore di favorire lo svolgimento del FSU, fornendo le infrastrutture logistiche per la tenuta del Forum e l'accoglienza dei partecipanti in arrivo da tutto il mondo.
I tempi non ammettono ulteriori indugi : il Comitato promotore ha lanciato dunque un forte richiamo alle istituzioni locali, in particolare al sindaco di Napoli, alla regione Campania e all'Università, invitando tutte le organizzazioni per il diritto ad abitare e la città dei beni comuni ad un appuntamento pubblico giovedì 5 luglio alle ore 10.30 sotto Palazzo S. Giacomo, sede del Comune di Napoli.
Il Comitato invita a firmare l’appello online alla partecipazione del FSU, a proporre iniziative ed a sostenere il FSU, che è totalmente autogestito economicamente e promosso dai volontari.
Ascolta la Conferenza stampa in  podcast su Radiolina
Info : cel. 3202363156 e www.forumsocialeurbanonapoli.org
Il Comitato Promotore del Foro Sociale Urbano

 

Il calendario in preparazione del FSU : luglio-settembre 2012
Durante tutto il mese di luglio le organizzazioni che aderiscono al FSU possono proporre iniziative da mettere in calendario (dibattiti, incontri, visite, musica, eventi, proiezioni) coerenti con l'Appello e con la necessità di costruire convergenze, al fine di non disperdere le forze.
Il Comitato promotore ha in calendario un'apertura unitaria il 3 settembre ed un'assemblea di convergenza finale dove sarà approvato un documento di riferimento per le prossime tappe e che sarà riassuntivo della posizione comune del FSU di fronte a ONU-Habitat.
Le organizzazioni e reti potranno proporre attività (workshop, seminari, assemblee, visite, attività culturali)  all'insegna di quattro giornate-tema:
Prima giornata : Diritto alla città e alla casa come diritto di tutti. Decostruzione del processo di pianificazione urbana: l’architettura deve essere partecipata, tenendo conto delle specificità e risorse territoriali ed umane, al fine di soddisfare primariamente i diritti degli abitanti, indipendentemente dalla cittadinanza.
Seconda giornata : Riappropriazione sociale e democratica della città dei beni comuni ed opposizione alle privatizzazioni in un’ottica di sostenibilità sociale ed ambientale, secondo processi di co-partecipazione e co-gestione. Rifiuto di delegare alla criminalità delle mafie, alla speculazione ed alla corruzione sistemica la gestione dei territori.
Terza giornata : Focus sul diritto al mare come bene comune e sulla demanializzazione degli arenili, con un confronto tra le realtà che si battono per il diritto al libero accesso alle spiagge.
Quarta ed ultima giornata : Diritti ambientali e sostenibilità delle città nel rapporto con la campagna e proposte contro l'uso smodato dei beni comuni (tutela e gestione dell'acqua pubblica, corretto smaltimento e cultura del riciclo dei rifiuti, opposizione alla cementificazione).
Il FSU si concluderà con una grande manifestazione-evento finale.
Per ulteriori informazioni comunicarsi al cellulare: 3202363156 o consultare il Web site: www.forumsocialeurbanonapoli.org