e non pochi grassi interessi, dall'area mercato alla metropolitana, finanche bacini fluviali e opere abbastanza "grandi" da esser appetibili businnes, come lo scolmatore...

Il Decentramento sarebbe un'opportunità di partecipazione, pensare di arrivare all'idea di PortoAlegre magari è eccessivo ma pretendere di sapere e incidere sulle scelte che ci riguardano dovrebbe esser il minimo sindacale, credo.

martedì 23 aprile 2013

SanFruttuoso antifascista


Non aveva mai comandato granchè penso 
ma coi suoi racconti per noi in piazza è sempre stato il Comandante Rino.
E qualcuno a Martinez lo ricorda ancora.
Certamente il "comandante Rino" ci ha aiutato a crescere Antifascisti, anche se non ha mai voluto svelarci in quale pozzo, quale buco, grotta o anfratto della Val Bisagno ancora le armi stavano nascoste, nel caso che "loro" tornassero.
Credo che ogni Combattente avesse un posto dove recuperar le armi nascoste, 
e che ogni sincero Partigiano abbia conservato quelle armi, 
pronto a difendere nuovamente dignità e libertà.
(locandina presa "in rete")


lunedì 22 aprile 2013

25 Aprile



Nuova Resistenza.
Fausto e Iaio

Fausto Tinelli e Lorenzo "Iaio" Iannucci, all'epoca diciottenni frequentavano il Centro Sociale Leoncavallo,il 18 marzo 1978 furono uccisi da 8 colpi di pistola a opera di estremisti di destra, fascisti collusi con la criminalità organizzata. 
Anche Valerio Verbano, sparato a terra davanti agli occhi dei genitori, o Dax, accoltellato a morte sul marciapiede. Molti gli antifascisti e i democratici. vittime di quello che non è certo un occasionale rigurgito, ma che si delinea nei decenni come una costante criminale ed eversiva di cui lo Stato Italiano pare non riesca a sbarazzarsi, anzi, basti rivedere l'ultimo "report" della giornalista Gabanelli su Roma.

Ricordo Fausto e Iaio non solo perchè avrebbero ora la mia età, ricordo che il loro essere Antifascisti attivi, la loro idea di Resistenza andava al di là degli stereotipi consolidati e poco incisivi delle commemorazioni;
grazie alle pratiche di indagine e di controinformazione individuavano già allora i legami stretti e funzionali alle comuni strategie tra Mafia e Fascisti, ed è questo che li ha uccisi:  la loro capacità di analisi, che li ha portati a capire quanto fosse stretto il legame tra le Mafie e l'Eversione Nera. E quanto fosse necessario difendere e presidiare il proprio territorio contro la collusione tra criminalità organizzata ed eversione. Il moderno volto del fascismo

Ed è questa la nuova resistenza, contrastare il razzismo e l'idiozia dei gruppi neofascisti con le pratiche di solidarietà, autodifesa e mutuo soccorso, ma anche impedire la "svendita" del Paese e la sua occupazione "manu finanziaria", con pratiche come le mobilitazioni nelle valli no-tav, il presidio dei territori ambiti dalle Mafie immobiliari e speculative, la Resistenza popolare agli espropri per conto di multinazionali del profitto.
A questo ci richiamiamo, rivendicando le legittime lotte di Resistenza dei Territori, dalla ValSusa alla Sicilia, nella tradizione antifascista e democratica che appartiene alla parte migliore del Paese.
Ora e sempre, Resistenza.

RifoComBassaValbisagno

venerdì 19 aprile 2013

Ciclabile in Valbisagno. In progres


All'attenzione del Assessore Viabilità.
Oggetto: progetto pista ciclabile

Buondì Assessore,
Vorrei avere qualche dettaglio rispetto alla decisione presa sulla possibilità di aprire un tratto della pista ciclabile nella Valbisagno, nel nostro Municipio su Via Moresco.
Ricordo che ne parlammo in Consiglio 
e mi pare di rammentare l'impressione favorevole dello stesso alla proposta.
In attesa di tue nuove,
buon lavoro,

Capogruppo
PRC Municipio3

Caro Consigliere,

in Consiglio non abbiamo mai discusso specificatamente della pista ciclabile, nel senso che mai abbiamo votato nulla a riguardo.

Effettivamente, nel rispondere a una mozione della consigliera pdl, avevo fatto una sorta di "relazione", viste le mie deleghe, sull'argomento generale "ciclabilità in Bassa val Bisagno" e avevo parlato sia del progetto di realizzazione dei cicloposteggi, come di quello volto al potenziamento del bike sharing e avevo anticipato che gli uffici comunali stavano ultimando un progetto per la realizzazione di un percorso ciclo-pedonale dalla stazione della metropolitana di Brignole fino allo stadio, dove, di fatto, termina il territorio da noi amministrato, per cui avevo già fatto un sopralluogo con un rappresentante dell’associazione FIAB.

Ricordo l'interesse dei consiglieri presenti per il progetto in generale, ma visto che il percorso doveva ancora essere definito, avevamo preannunciato che lo stesso sarebbe  stato esaminato prima in Commissione e poi votato in Consiglio.

A quanto mi risulta il Municipio III Bassa Val Bisagno non ha ancora espresso alcun parere  in merito, ed è logico che come Municipo dovremo valutare tutti gli aspetti: da quelli legati a una potenziale forte riduzione della sosta in zona, passando per le potenziali ricadute positive sulla mobilità della vallata come su eventuali criticità, fino a una valutazione sul percorso e così via.

Ribadisco, anche a a nome della Giunta, che per questo progetto avverranno tutti i passaggi necessari a livello politico e poi istituzionale con l'esame del progetto in Commissione II e il relativo voto in Consiglio

Buon fine settimana.
Assessore Municipio3

sabato 13 aprile 2013

Terralba/aggiornamento




Aggiornamento sul Distretto Terralba, che si declina ancora in diverse questioni aperte.

Intanto pare che sia già in essere un accordo tra il Comune e i Municipi della città per diffondere e verificare il consenso sul territorio sui progetti relativi ai vari Distretti che coinvolgono diversi quartieri.
Un Percorso Partecipativo che prevede Tavoli tematici e Tavoli territoriali per Municipio a cui l'Ente fornirà strumenti di lavoro su distretti, aree verdi, arre extraurbane o conurbanizzate...
Su Terralba per ora sappiamo che dovremo rivederne i "contenuti" in base ai nuovi piani di bacino: gran parte riguardano questo distretto.
Dopo le ultime alluvioni è stata rinnovata la"zonizzazione" del territorio, che ora compare come A* arancione (norme zona rossa) tutto il settore 2 (P.Giusti), tutto il settore 3 (viabilità smart-parte Terralba), e ancora parte del settore 1 (ferrotram).
Se poi si pensa che proprio lì sotto dovrebbe passare il "mini-scolmatore con un "franco idraulico" di un paio di metri...
Infatti la Provincia suggerisce attenzione ad acque e pozzi, senza dimenticare la questione dell'acustica.

Tutto parrebbe in elaborazione. Rispetto alla parte ferroviaria prima del PUC esisteva una sorta di intesa riguardo al trasporto in Settore1... ora sembrano cambiate cose. Lo spostamento comparto ferroviario a Savona sembra deciso ma per ora impossibile, e rimane in ballo lo scambio dell'"onere" con il binario Metro martinez-terralba tanto enfatizzato quanto poco utile.
Cmq sia Piano di Bacino e problemi idraulici mettono le cose in discussione, accordi con RFI compresi.

Ora si attendono le osservazioni dei cittadini sul PUC
Il Municipio è una delle sedi adeguate a stimolare e accogliere questo  confronto. Dopodichè tramite Consiglio porta osservazioni al Comune, proponendo emendamenti sia come Municipio, sia come Gruppo Consiliari nell'ambito della discussione su destinazione Aree.
Quello che già sappiamo è che le cose non staranno ferme per molto, l'iter del percorso partecipativo dovrà terminare per luglio 2013. 
E che probabilmente non è contemplata l'opzione zero, cioè "non ci piace, non lo vogliamo, e vogliamo un'altra cosa".
Confidiamo che l'esperienza insegni, e che una diversa pianificazione urbanistica permetta agli Abitanti della Città di riappriopriarsi delle aree sin'ora asservite a produzione e servizi, sottraendole a speculazioni che dopo un enfasi iniziale lasciano ai cittadini l'amaro in bocca.

giusepitta.rifocom.bassaValbisagno


mercoledì 10 aprile 2013

Piazza Solari, Stop al Park, per ora ...



Sembrava che i giochi fossero ormai fatti quando al Municipio il Committente e la famosa Ditta Esecutrice presentarono l'Intervento per sbancare ed edificare un enorme box-auto sotto l'attuale area verde chiamata montepelato (o boscopelato).
Invece dopo che diverse componenti del territorio avevano presentato dubbi e riserve sulla validità stessa del Progetto e sulla sua praticabilità, anche gli Enti pare si siano resi conto di quanto la situazione nella zona sia deteriorata, infatti il nuovo PUC prevede limitazioni e restrizioni tali da mettere in forse la realizzazione dell'Opera, nonostante il Piano in vigore ne avesse acconsentito l'esistenza.
Tra due norme paritetiche l'Ente è tenuto eticamente a applicare quella più restrittiva, a tutela della collettività.

La contrarietà di Rifondazione, nella forma e nel contenuto, a questa ennesima speculazione immobiliare si è espressa da subito, argomentandone l'opposizione anche al Consiglio di Municipio in più occasioni
Crediamo che sia necessario andare oltre al semplice stop, e rimediare ai danni che nell'ultimo ventennio si sono "preparati" e son imminenti a venire.
I crolli e le frane ultime ne son l'avvisaglia.

il PRC genovese rivendica da tempo la necessità di uno "stato dell'arte" dell'edificato (sopra e sotto il suolo cittadino) pubblico e privato, in aree urbane e conurbanizzate con la conseguente verifica e il risanamento da un punto di vista urbanistico-ingegneristico.
Questa la "grande opera" che ci serve, il risanamento del Territorio. Oggi rileviamo quanto il degenerare della situazione sia quotidiano, il degrado rende necessaria un'inversione di tendenza rispetto alle grandi soluzioni previste, occorre iniziare una sistematica e pianificata manutenzione del territorio, dare uno stop alla cementificazione delle colline e dei rii, praticare soluzioni sostenibili per garantire sicurezza agli abitanti delle aree a rischio. Questo vuol dire creare lavoro diretto alle maestranze locali alle piccole imprese edili adeguate al recupero, all'abbattimento, alla messa in sicurezza e alla regimentazione delle acque.
giuseppe pittaluga 
gruppo PRC/FdS
Municipio3 bassa Valbisagno

lunedì 8 aprile 2013

Piazza Martinez, una storia della Città.

Così si presentava Piazza Martinez all'inizio del '900.

L'abbiamo vista trasformarsi sino ad oggi, 
ogni intervento l'ha un pò squalificata, 
l'ha resa un pò più squallida di volta in volta, 
sino alla dimensione marginale e cupa che ora occupa.
Forse un'occhiata alla Piazza in questa inedita e differente visione può suggerire un modo più aderente al contesto che la circonda per poterla finalmente valorizzare e consegnar alle gioie di un popoloso quartiere.

Il Municipio ha stanziato una piccola cifra, 250mila euro, per realizzare un "restailing" della centrale Piazza, tramite un Progetto Condiviso in un Percorso di Urbanistica Partecipata.
Sono pochi per riportare dignità all'area, ma possono essere incrementati grazie a bandi Regionali o finanziamenti diversi. Forse tutto sta ad iniziare.
Cominciando magari dall'immaginarsi una Piazza. E quest'immagine a mio vedere aiuta molto.

Terralba: Commissione in Municipio sulla questione Aree Ferroviarie, che futuro?

L'audizione e la partecipazione sono libere.

sabato 6 aprile 2013

Scolmatore: un gioco d' azzardo. E noi siamo la posta in gioco.



Giovedì alle 14,30 ho partecipato per FdS alla Commissione informativa su Scolmatore, a Palazzo Tursi...
alle 16 me ne son dovuto andar che avevo Commissione in Municipio,
cmq mi è parso non fosse il momento per far interventi, troppe le problematiche per esaurirle in poche parole, così come gli argomenti non sarebbero stati recepiti senza un'adeguata info di base, mi pare evidente quanto questa sia ora superficiale.
Forse però avrei potuto fare un piccolo appunto utile, magari per "informare" lorsignori che sull'idea che danno x scontata esiste un congrue dissenso nel territorio coinvolto...ma forse non avrebbero ancora compreso
Per dire... il consigliere seduto li a fianco mi diceva che era loro convinzione aver collaborato a qualcosa di buono, senza però saperne granchè. Gli ho spedito un pò di link.
Penso di mandare a tutti individualmente i link del blog in cui le critiche e le proposte son elencate.
Strano però che nessuno abbia approfondito un argomento che coinvolge scrivanie a livello nazionale ed europeo, e che sul quale FdS ha già sollevato critiche e proposte in Consiglio Comunale.
Sia quel che sia hanno presentato l'idea che prevede di convogliare il Fereggiano verso Cso Italia, attraversando il sottosuolo sconosciuto di un territorio vasto e in equilibrio assai precario.

Rispetto al recupero dei Fondi, si fanno i conti della serva, 25 milioni di pianocittà (ma anche l'alta Valle ne necessita) poi 5 mil. del rimborso dei danni miliardari richiesto (!!) altri 5 che li mette la Regione e qualcosa si può far sù indebitando abitanti e Città... A Genova usa fare il passo che la gamba ci permette, e qui si va ben oltrte.
Intanto per ora hanno da valutare ben 4 opzioni x decider quale sarebbe sto miniScolmatore alternativo e/o propedeutico (non si capisce) al Grande (e impossibile) Scolmatore. Le differenze sono tecnico-economiche, ma l'elemento che le accomuna è uno: tantissime energie e rischi per ottenere un piccolo risultato, molto limitato rispetto alle promesse salvifiche enfatizzare ancora pochi mesi fa con l'arrivo dei fondi "pianocittà"
Così ora si palesa la pochezza e la relativa inutilità dell'Operazione miniScolamatore
Ognuna delle soluzioni ridimensiona il "tubo" previsto che pare NON raccolga Rovare e Noce. 
Almeno sino a proseguimento in un futuro assai vago e improbabile, dell'Opera. 
Perciò l'intervento risolverebbe esclusivamente la piena del Fereggiano. Pare.

Allora dato che questo Intervento servirebbe solo per il Fereggiano le alternative proposte diventano ancora più sostenibili.
Se non si vuole appesantire la portata del Bisagno semplicemente allargando l'alveo del Rio Fereggiano, 
allora gli 80m3 al sec del Rio possono scorrere sotto Via Fereggiano, Cso Sardegna, Cso Torino e sfociare all'altezza dei Giardini Govi poco prima di SanNazaro: un largo rettilineo nel quale far confluire direttamente il fiume allargandone l'alveo e laminandone il corso sotterraneo da Largo Merlo in poi. Questo impedirebbe qualunque esondazione o esplosione del Fereggiano lungo il tragitto sino al mare.
In questo caso, una deviazione sotto l'area di Terralba verso SanNazaro e il mare sarebbe allora opportuna: regimenterebbe con diametri inferiori e costi limitati i rii Rovare e Noce. 
In quest'ottica anche lo scolmatore all'altezza di Borgo Incrociati e il "braccio" di deviazione pensato all'altezza della Questura permetterebbero un disegno d'insieme che forse ricostruisce a grandi linee il Delta del Bisagno, ridando la possibilità alla piena dei fiumi di dividersi nella piana di Marassi-Sanfruttuoso-Foce e sfociare al mare in punti diversi.

Cmq per le criticità economiche e tecniche messe in evidenza questa operazione miniskol sembra sempre più una scommessa, un azzardo, con una funebre posta in gioco.
In realtà le opzioni da verificare sono quelle riguardanti gli interventi alternativi, risolutivi dell'emergenza anche se minori, per i quali i fondi a disposizione sono sufficienti, evitando ulteriori indebitamenti.
Presto in Municipio3 Commissione sull'argomento.

giusepitta.rifocom.bassaValbisagno