e non pochi grassi interessi, dall'area mercato alla metropolitana, finanche bacini fluviali e opere abbastanza "grandi" da esser appetibili businnes, come lo scolmatore...

Il Decentramento sarebbe un'opportunità di partecipazione, pensare di arrivare all'idea di PortoAlegre magari è eccessivo ma pretendere di sapere e incidere sulle scelte che ci riguardano dovrebbe esser il minimo sindacale, credo.

venerdì 19 luglio 2013

Boscopelato: il ruolo dell'attuale Municipio bassa ValBisagno.


Rispetto al ruolo avuto dal Municipio bassaValBisagno sulle vicende legate al funesto cantiere per silos in Pzza Solari, ho trovato quantomeno strumentale da parte di qualcuno in Aula accusare di carenza e superficialità L'ATTUALE Consiglio dell' Ente decentrato. Credo che la inedita buona pratica della diffusione di informazioni così come del coinvolgimento e ascolto degli Abitanti del quartiere abbia avuto inizio proprio dall'iniziativa del Municipio su quel progetto, certo suscettibile di miglioramenti, ancora distante dalle scelte condivise e partecipate di un Comune moderno e efficiente.

Di fatto lo strumento dell'Assemblea pubblica messo in atto da subito, in cui il Municipio ha invitato l'Istituto a rendere davvero pubblico quel che c'era da sapere, con proiezioni e informazioni a disposizione degli abitanti anch'essi coinvolti, ha permesso che il dissenso trovasse modo di esprimersi, anche dentro lo stesso Consiglio: in maggioranza con il PRC contrario, insieme a M5S della minoranza. E' in quell'occasione che, tra gli argomenti sostenuti dal Comitato boscopelato, è emersa la testimonianza di un anziano sul corso d'acqua, il piccolo canneto e l'infanzia passata a pescar le rane. 
Proprio quel ricordo dai tratti bucolici da origine all'elemento oggi fondamentale :) 

Aggiungo che anche rispetto al brutto Documento approvato da una parte del Consiglio (escluse m5s e prc), nel contenuto insieme a velleitari "vincoli" di controllo, il Municipio3 ha cmq deliberato che nel caso fosse accorso un nuovo fatto rispetto all'equilibrio geologico dell'area, come la presenza di un rivo sotterraneo, tutto sarebbe stato rimesso in discussione. 
Va a merito dei firmatari l'averlo dichiarato consapevolmente, giacchè è giusto il caso all'attualità. 
Pur nei giochi politici il Municipio ha agito nella direzione corretta.

Ciò non esime il precedente Pres di Municip. Massardo e la sua Giunta dalla responsabilità di aver disatteso qualsiasi diritto di trasparenza e partecipazione ai Cittadini, non solo su Pzza Solari, ma di averlo assunto come 'metodo di governo' nel quinquennio passato. 
Giudizio politico già espresso dal PRC in più sedi ed in base al quale perseguiamo la discontinuità e il cambiamento, ancora all'interno di una Maggioranza costruita su un progetto di cambiamento, che rischia però di venir affossato dalle pseudo-amichevolezze da cui è circondata, quasi assediata, ed alle quali si rischia in qualche modo purtroppo di dar credito e sponda quando si abdica alla propria sovranità in nome di compromessi di difficile comprensione.

Una nuova Commissione 2 in Municipio con i nuovi elementi a disposizione servirebbe a riportare prossimità dell'istituzione alle persone e rispettosa confidenza reciproca, credo.

capogruppo PRC/FdS
Municipio bassaValBisagno

giovedì 18 luglio 2013

boscopelato in Commissione Urbanistica, nuovamente :)

E' di ieri la Commissione2 a palazzo Tursi sull'aggiornamento dell'iter e della discussione sulla proposta di realizzazione di un silos-park da 180 postiauto, limitrofo a Pzza Solari, sbancando 16mila tonnellate di roccia e terra ai piedi della iper-edificata collina.

Diversi gli interventi da parte dei Cosiglieri e alcune relazioni da parte del Comitato e dell'Istituto commissionario del Progetto. Presto i dettagli.
Ma spiccano almeno a me, in qualità di referente di Rifondazione sul territorio presente in Aula, le tristissime  dichiarazioni dell'Assessore all'Urbanistica nonchè Vicesindaco in relazione alla procedura e alla questione in sè.
Intanto a suo dire che pare sia conseguenziale e giocoforza approvare e continuare le scellerate scelte dell'Amministrazione precedente, dichiarando una continuità che vanifica speranze e progettualità del fantomatico "nuovo corso", che faceva della partecipazione civica alle scelte un cavallo di battaglia, poi prosegue sminuendo ulteriormente il decentramento quando dice che "potevamo chiuderla lì" all'interno del Palazzo, senza avvertir chicchessia, e ancora grazie che invece ci siamo resi disponibili... come se questo fosse "bontà loro". Infine si dichiara completamente sordo alle istanze degli Abitanti come alle perplessità dei Consiglieri pure di maggioranza, sentenziando l'impossibilità di arrivare ad un opzione zero, considerando l'incisività delle rivendicazioni ridotta ai dettagli d'arredamento dell'opera! 
E meno male che ha fatto 10 nelle Circoscrizioni, sarà stata una dura esperienza per segnarlo così.
Si commentano da sole.

Nella Commissione Comunale2 dopo il sopralluogo sul sito, la sensibilità è cambiata, probabilmente è bastato che i Consiglieri Comunali si rendessero conto della realtà dei fatti per modificare un primo approccio alla questione che pareva in generale almeno possibilista rispetto al via ai lavori.
Di fatto mi sembra che la situazione presentata ieri in Commissione sia questa: FdS, Sel, idv, lista Doria e qualcuno pure del PD, oltre che M5S e il Consigliere Grillo, pare siano per un diniego a costruire in linea di massima. A onor del vero il Cons Villa ha addirittura chiesto un documento politico in cui si esprima l'inopportunità dell'opera.
Comunque, ciononostante, un Vicesindaco irriducibile e il Partito Del cemento hanno la meglio sull'intero Consiglio Comunale, pare. Che sia ancora questa la vera maggioranza?

Molteplici e di spessore sono gli argomenti del dissenso (meno lo sono quelli dell'espero chimico ambientale del Contubernio, rasente il ridicolo), purtroppo però si prestano all'estenuante gioco degli esperti opposti, lo scoglio vero su cui si può infranger il progetto, il discrimine x cui la cosa non si potrà o si potrà fare è ancora la questione idrogeologica: 
il nuovo puc imminente ne proibirebbe assolutamente lo sbancamento, 
l'area è dopo il 2011cmq vincolata dall'equilibrio precario di tutta la collina,
e la presenza del corso d'acqua carsico è "la livella" per il nefasto progetto, in quanto pur Rivo declassato (e nn vuol dir niente) se ne è perso il pecorso (!).
Probabilmente è su questo elemento che ora i tecnici comunali dovranno dare parere. Pare entro l'anno.
La minaccia da parte dell'Impresa di chieder danni dovuti all'eventuale diniego che arrivasse all'ultimo., sappiamo che è uno spauracchio così come si sono evidenziati precedenti su come si possano definitivamente affossare dei progetti in apparenza già conclusi a fronte di buone ragioni.

Antonio Bruno, FdS, Presidente Commissione2, mi pare abbia ben condotto a questo punto la cosa.
Il Comitato ha saputo coinvolgere e mobilitare le persone, diffondendo consapevolezza e impegno civile.
Le Associazioni sono presenti da sempre a presidiare il territorio.
Noi ci siamo, discreti e rispettosi ma presenti e pronti :)
Ora dobbiamo diventare consapevoli del fatto che siamo in tanti a volere modificare "la rotta".

PRC/FdS
bassaValBisagno
giuseppe pittaluga


venerdì 5 luglio 2013

Val Bisagno, ieri oggi domani

Qui in Val Bisagno, lasciata x sua fortuna un pò indietro rispetto allo sviluppo industriale della Città di Ponente e dove incontriamo le industrie e le attività lentamente dismesse, si riflette la rivendicazione di fondo sulle aree ex produttive: o creano produzione o tornano alla città, creando valore aggiunto all'esistente almeno. 
Ex mercato, ex boero, gli edifici dell'enel, cave cementifere, lo sono tutte.
Nella Val Bisagno si potrebbe oltre che rinnovare la produzione rurale in collina (diverse piccole aziende hanno resistito), incentivare l'insediamento di produzioni ad alta tecnologia, nel bio-medicale (una realtà già esiste) come nel piccolo-medio artigianato, o nelle produzioni di "tecnologia verdi", nelle aree ora liberate dai precedenti utilizzatori; così come investire nel rinnovamento della filiera dei rifiuti urbani e del trasporto pubblico, che vede già la presenza storica in valle dei dipendenti e delle strutture. 

Entrambi le prospettive sono certamente meno invasive dei capannoni commerciali tipo Valpolcevera e danno prospettive di lavoro qualificato e di sviluppo del territorio sostenibili e durature, supportate da una buona capacità di accoglienza e tolleranza di flussi nella valle che verrebbe ottimizzata dalla tranvia di collegamento con il centro città, a metro e treno.
Chiaramente l'Amministrazione si muove in direzione opposta: capannoni commerciali e stradone dritte a questi, tagliando fuori tutto il resto.

Così a Terralba, dove la peculiarità sta nel fatto che trenitalia rivendica la proprietà dell'area e il conseguenziale sfruttamento immobiliare-commerciale per fare profitti, di fatto alienandola dal contesto per cui ancora esiste.
Il Comune dovrebbe sentire il dovere allora di espropiare alla suddetta società il lotto non interessato direttamente all'attività ferroviaria per restituirla alla collettività, alla Città. I motivi sono molti, dall'abbandono della mission originale a cui era destinata, al problema del dissesto idrogeo e della fragilità dell'area stessa, alla necessità di creare opportunità di lavoro senza alimentare il degrado urbanistico. Il Comune riappropriatosi del territorio, potrebbe fare un bando europeo per insediare in loco Aziende ad alta tecnologia, aziende start-up, magari concedendo agevolazioni e mettendo vincoli ai volumi e alle altezze dei probabili edifici, offrendo di fatto all'industria bio-medicale e alle green-factory un sito centrale, ottimamente collegato e limitrofo al SMartino e alle facoltà Universitarie.

E' necessario ri-progettare e ri-pensare le scelte e la direzione intrapresa dal "blocco ottuso" dallo status quo che continua, nonostante l'illusione Doria, a governare con Chiesa, pseudo-imprenditori e Palazzinari vari, questa Città.
Serve un periodo di progettazione diffusa e partecipata, tra le persone, le associazioni e le Istituzioni, per arrivare velocemente ad un Progetto di Città, probabilmente allora realmente "smart" e condiviso.

giuseppe pittaluga
FdS/PRC
bassa ValBisagno

Villa Imperiale e il suo Edificio del 500

Ad attenzione di Assessore.
Oggetto : Palazzo di Villa Imperiale,

Gentile assessore,
come già evidenziato informalmente in più situazioni, le condizioni del Palazzo di Villa imperiale non sono delle migliori, nonostante l'intervento di restauro dell'edificio non abbia ancora passato i 10 anni.
La criticità maggiore e più insidiosa è rappresentata dalle infiltrazioni di umidità, visibili anche dall'esterno lungo il perimetro. Queste condizionano nei locali sotterranei la conservazione di volumi pregiati e storici oltre che degradare gli intonaci e la struttura stessa.
Sarebbe buona pratica come Municipio, qual'ora ci fossero le condizioni contrattuali di una possibile attuale responsabilità della/e aziende partecipi al restauro, stimolare l'Ente Comunale a rivendicarne l'istanza in tempi utili ad ottenerne buon esito. 
Intanto nell'immediato richiedere di verificarne le clausole contrattuali confrontandole con le oggettive criticità in essere.
A salvaguardia di un Patrimonio collettivo di pregio e di diffusa utilità, e di una maggiore attenta verifica della spesa pubblica.
Certo della sensibilità più volte dimostrata
cordialmente,
giuseppe pittaluga
PRC/FdS
bassaValBisagno

Colline & Degrado

All'attenzione di Commissario Provicia Genova

Buongiorno,
Vi scrivo per segnalare quanto sta accadendo nei pressi dell'area collinare sopra Quezzi denominata "leamara" esattamente nelle vicinanze della "cappelletta dei cacciatori". Il luogo è raggiungibile superando la Torretta e proseguendo la via sino al sito, oppure dalla piazza di sant'Eusebio tramite uno sterrato che attraversa la pineta, verso il Forte Ratti. 
Ricordo c'era sino a poco tempo fa uno scoglio dove sostare in cui una lapide ricordava qualcosa, a pochi metri dalla cappelletta. Ora tutto l'angolo è stato"sbancato", ci sono pietroni accatastati a tergo, alcuni alberi sono stati tagliati, e nell'insieme il degrado è evidente. 
Non pare frutto dei "lavori" che, senza segnaletica, forse stanno effettuando nell'edificio lì accanto, dove comunque hanno realizzato alla ben'e'meglio una strada tagliando con uno scavatore in diagonale la collina, senza nessun apparente criterio nè drenaggio, in cui s'inoltrano un fuoristrada e alcuni mezzi meccanici pr raggiungere un rudere nel bosco limitrofo, verso l'acquedotto.
Di fatto ora un angolino in cui negli anni le persone hanno goduto di bellezza e tranquillità pare divenuto terra di nessuno, ed è un peccato, decine di persone passano quel tratto nelle belle giornate, a piedi, a cavallo e in bici; se un imprenditore coraggioso ne facesse un punto di ristoro gioverebbe a tutti, sempre che ciò avvenga nel rispetto di regole e buon senso. Farne un territorio furbescamente privatizzato è un'altra cosa, speriamo che ciò non possa avverire.
Certo della vostra comprensione,
Cordialmente,
Giuseppe Pittaluga
Capogruppo PRC/FdS
Municipio BassaValBisagno