Scolmatore del Fereggiano: l’assessore Crivello ha qualche problema di memoria
Auspichiamo che i cittadini riprendano nelle loro mani la responsabilità delle scelte
Auspichiamo che i cittadini riprendano nelle loro mani la responsabilità delle scelte
Chiediamo che diventi prassi consolidata decidere opere in base ad un Dibattito Pubblico
Restiamo un po’ stupiti dalle recenti affermazioni dell’Assessore Crivello circa la sua partecipazione a convegni “a fianco di importanti soloni” in cui “nessuno si è mai alzato in piedi a dire che stavamo compiendo un errore”.
In alcune occasioni di incontro proprio in Municipio alle forti perplessità e alle critiche Egli stesso ha stigmatizzato e marginato ogni dissenso, pur argomentato.
Inoltre sommessamente gli ricordiamo che Egli era presente in una tavola rotonda tenutasi sul finire del convegno da noi organizzato lo scorso Novembre a Palazzo Ducale “Dal dissesto idrogeologico: un’opportunità per la città”.
A quella tavola rotonda era presente uno dei professori citati (Giorgio Roth, della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Genova) mentre in sala era presente il professor Renzo Rosso del Politecnico dell’Università di Milano.
Ma a quella tavola rotonda era anche presente un esponente dell’associazione “Vivere in collina” di Quezzi (Giuseppe Pittaluga, anche consigliere PRC di Municipio presso la Bassa Valbisagno) che ha avanza da subito forti critiche e pesanti dubbi circa il progetto di scolmatore del Fereggiano, proponendo una soluzione alternativa più economica e di più veloce realizzazione, elaborata con molte delle componenti attive del Territorio
In quella occasione, l’assessore Crivello aveva bollato, prima come ideologica, poi come ormai stucchevole perché superata dagli eventi quella possibilità mentre invece il Professor Roth la aveva definita “una suggestione interessante e stimolante” che però “ad occhio” sembrava non soddisfare le necessità di portata idrologica, invitandoci a fare un po’ di conti.
Da persone serie quali siamo, abbiamo preso alla lettera la raccomandazione di Giorgio Roth ed abbiamo applicato normativa tecnica a giuridica all’idea, verificando che, in effetti, avevamo ragione noi. Tale soluzione alternativa verrà da noi presentata il giorno 18 Novembre presso il locale in Cso Sardegna, fronte ingresso sud exMercato, di fianco la banca carige, insieme a tuti i dubbi e le contrarietà a quanto proposto dall’Amministrazione Comunale.
Da questa vicenda scaturisce, secondo noi, un’importante lezione: i cittadini non si devono più fidare di “dibatti durati mesi” o anche anni, da cui sono stati sostanzialmente esclusi. I soldi per questo tipo di opere provengono dal contribuente e quindi questi deve essere messo nelle condizioni migliori per capire cosa sta finanziando con le sue tasse. Non ne possiamo più di tecnici prezzolati che assecondano ogni tipo di indicazione politica e di politici che a loro volta presentano queste opere come salvifiche ed uniche possibili.
E questo non vale solo per lo scolmatore del Fereggiano. Chiediamo che anche lo scolmatore del Bisagno sia sottratto a dibattiti elitari e spesso asfittici, ben sapendo che professori da noi stimati, quali Roth e Rosso, si sono espressi a suo favore. Volgiamo cioè che il metodo di discussione e scelta cambi in modo profondo a chiediamo che le opere – tutte – siano soggette a Dibattito Pubblico.
WWF Genova
Amici di Ponte Carega
VivereInCollina Quezzi
(ps.....l'incontro è rinviato ai primi di dicembre x indisponibilità di un relatore, scusate, grazie, g, )
Restiamo un po’ stupiti dalle recenti affermazioni dell’Assessore Crivello circa la sua partecipazione a convegni “a fianco di importanti soloni” in cui “nessuno si è mai alzato in piedi a dire che stavamo compiendo un errore”.
In alcune occasioni di incontro proprio in Municipio alle forti perplessità e alle critiche Egli stesso ha stigmatizzato e marginato ogni dissenso, pur argomentato.
Inoltre sommessamente gli ricordiamo che Egli era presente in una tavola rotonda tenutasi sul finire del convegno da noi organizzato lo scorso Novembre a Palazzo Ducale “Dal dissesto idrogeologico: un’opportunità per la città”.
A quella tavola rotonda era presente uno dei professori citati (Giorgio Roth, della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Genova) mentre in sala era presente il professor Renzo Rosso del Politecnico dell’Università di Milano.
Ma a quella tavola rotonda era anche presente un esponente dell’associazione “Vivere in collina” di Quezzi (Giuseppe Pittaluga, anche consigliere PRC di Municipio presso la Bassa Valbisagno) che ha avanza da subito forti critiche e pesanti dubbi circa il progetto di scolmatore del Fereggiano, proponendo una soluzione alternativa più economica e di più veloce realizzazione, elaborata con molte delle componenti attive del Territorio
In quella occasione, l’assessore Crivello aveva bollato, prima come ideologica, poi come ormai stucchevole perché superata dagli eventi quella possibilità mentre invece il Professor Roth la aveva definita “una suggestione interessante e stimolante” che però “ad occhio” sembrava non soddisfare le necessità di portata idrologica, invitandoci a fare un po’ di conti.
Da persone serie quali siamo, abbiamo preso alla lettera la raccomandazione di Giorgio Roth ed abbiamo applicato normativa tecnica a giuridica all’idea, verificando che, in effetti, avevamo ragione noi. Tale soluzione alternativa verrà da noi presentata il giorno 18 Novembre presso il locale in Cso Sardegna, fronte ingresso sud exMercato, di fianco la banca carige, insieme a tuti i dubbi e le contrarietà a quanto proposto dall’Amministrazione Comunale.
Da questa vicenda scaturisce, secondo noi, un’importante lezione: i cittadini non si devono più fidare di “dibatti durati mesi” o anche anni, da cui sono stati sostanzialmente esclusi. I soldi per questo tipo di opere provengono dal contribuente e quindi questi deve essere messo nelle condizioni migliori per capire cosa sta finanziando con le sue tasse. Non ne possiamo più di tecnici prezzolati che assecondano ogni tipo di indicazione politica e di politici che a loro volta presentano queste opere come salvifiche ed uniche possibili.
E questo non vale solo per lo scolmatore del Fereggiano. Chiediamo che anche lo scolmatore del Bisagno sia sottratto a dibattiti elitari e spesso asfittici, ben sapendo che professori da noi stimati, quali Roth e Rosso, si sono espressi a suo favore. Volgiamo cioè che il metodo di discussione e scelta cambi in modo profondo a chiediamo che le opere – tutte – siano soggette a Dibattito Pubblico.
WWF Genova
Amici di Ponte Carega
VivereInCollina Quezzi
(ps.....l'incontro è rinviato ai primi di dicembre x indisponibilità di un relatore, scusate, grazie, g, )
Nessun commento:
Posta un commento