e non pochi grassi interessi, dall'area mercato alla metropolitana, finanche bacini fluviali e opere abbastanza "grandi" da esser appetibili businnes, come lo scolmatore...

Il Decentramento sarebbe un'opportunità di partecipazione, pensare di arrivare all'idea di PortoAlegre magari è eccessivo ma pretendere di sapere e incidere sulle scelte che ci riguardano dovrebbe esser il minimo sindacale, credo.

sabato 9 gennaio 2016

Ex Mercato Ortofrutta, vigiliamo!

Ex Mercato Ortofrutta: "fatta la Festa, gabbato il Santo"!


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Bella la kermesse commerciale, con la musica ed i comici, ed è forse vero che ha riportato alla cronaca il tema delle molte aree dismesse che insistono in città, nel nostro municipio, come l'ex Mercato ortofrutticolo in C.so Sardegna.

Si ci è resi conto dello spazio che questa struttura "occupa", come è stato detto, ma noi preferiamo dire che "preserva", xche di fatto ha impedito sin'ora le speculazioni ed edificazioni che hanno distrutto il territorio negli ultimi anni, vuoi per le caratteristiche geologiche del sito, vuoi per l'integrità e compattezza della struttura Mercato, in sè.

Tra le bufale messe in giro ad arte, si sente quella che una volta realizzato il miniscolmatore per il rio Fereggiano, l'area del exMercato si libererebbe dai vincoli delle allerte e delle alluvioni, permettendone così una progettazione edile, qualsivoglia. E' una falsità.
Ricordiamo semplicemente a Lorsignori che quegli edifici sono costruiti in alveo del fiume Bisagno, di conseguenza han poco a che fare con l'esondazione del Fereggiano e molto a che vedere con la piena del Bisagno, certo non risolta dal già citato scolmatore. Sanno bene che senza lo Scolmatore del Bisagno rimarrà tutto come è, e di questo neanche se ne parla.

Liberata dal vincolo commerciale con l'Impresa che senza colpo ferire s'intasca tre milioni di euro per la disdetta del contratto da parte del Comune, l' area ora presenta la difficoltà di esser piazzata commercialmente, intera com'è, giacchè difficilmente senza scavare e senza alzare granchè, si ci potrebbe ricavare un grasso utile con un unico grande progetto.
Converrebbe allora, e sarebbe piu spicciolo, meno vistoso anche, alienarne pezzo a pezzo, senza dover pianificare alcunchè, a seconda degli interessi che emergeranno volta x volta.

Intanto il degrado pilotato ha fatto il suo corso. La copertura in eternit da anni giaceva al vento, così come le impalcature degli anni 80 intorno al Mercato, da un decennio le si doveva smantellare, per legge, così come si doveva tenere puliti e diserbati gli interni, asportando i calcinacci e i detriti.
L'esasperazione inizia a farsi sentire, quando dal cilindro dell Assessorato LLPP escono i fondi necessari alla bonifica tanto agognata, insieme però al mutuo per finanziare anche abbattimenti e modifiche alla struttura. Non previsti nè concordati o annunciati, sino ad oggi. 
Rifondazione ha ottenuto all'epoca risposte evasive alle nostre forti perplessità.
Ancora quale fosse il progetto o il disegno iniziale di questa operazione non ci è dato sapere, ma fortunatamente a questo punto molti abitanti e alcune associazioni iniziarono ad allertarsi ed a volerci veder chiaro, indispettendo qualcuno ma accendendo i riflettori su aspetti poco trasparenti della vicenda, ora sfumati, pare.

Al momento, l'Amministratore Municipale, da subito interessato alla questione e in qualche modo promotore del nuovo corso di "valorizzazione" dell area, pur non confrontandosi in alcun modo con il dissenso e il dubbio esplicitato da parte della popolazione, decide di accattivarsi il buon occhio dell'opinione pubblica esterenando l'idea che la volontà di iniziare ad utilizzare modesti spazi della struttura per alcuni brevi periodi, sia preludio per una prossima positiva riconversione dell'area stessa.
Piu che altro un metamessaggio utile a chiarire quali son i nuovi referenti, a chi bisogna rivolgersi ora insomma, per ottenere qualcosa.
E lo fa, da buon comunicatore, con l'apertura momentanea e la kermesse natalizia, iniziativa encomiabile e di sicuro successo, dedicata al piccolo commercio, alle associazioni, alla cultura, ed ai cittadini, che possono così rientrare, anche se un po come turisti, in quello che da sempre è loro, essendo stato un mercato comunale, ancor oggi di proprietà interamente pubblica.
(nei discorsi ascoltati in loco qualcuno addirittura sosteneva che se la cosa pubblica è lasciata così allora meglio farla gestire ai privati, proprio come sono riusciti a fare con lo storico e pregiato ex ambulatorio comunale di Piazza Tommaseo, in Scalinata Borghese, ceduto a un costruttore opportunista, dopo l'intervento "salvifico" di una "associazione", che sostiene di non(!) essere emanazione dello status quo.)

Con il pretesto di recuperare una piccola parte, un dieci per cento dell'area, ad uso di utilità pubblica, si rischia di far passare in mano ai privati il rimanente novanta per cento, una volta snaturata la struttura della sua compattezza ed unicità d'insieme. Questa però è la reale sostanza, la natura e la potenzialità stessa del exMercato Ortofrutta, qualunque futura riconversione ed utilizzo non può prescindere da questa condizione di insieme.
Sarebbe una follia farne uno spezzatino e conceder lotti x lo sfruttamento a chi vorrebbe piu o meno edificare. Rifondazione denuncia da tempo il timore che invece sia proprio questa la prospettiva.

Il valore reale di quell'area è nel non essere costruita, nel esistente, e nella capacità della collettività di risanarne l'ambiente vivibile e la funzione, anche produttiva e commerciale. Lì allora troveremo le opportunità di valorizzazione economica insieme alle risposte alle esigenze di migliore qualità di vita.

Questo puo avvenire solo con un Percorso di Urbanistica Partecipata, aperto a tutte le componenti del quartiere interessate, finalizzato ad ottenere un risultato condiviso e vederlo realizzare in un breve periodo. Come Rifondazione propone da tempo, inascoltata in MunicipioIII.
 
Municipio che insiste invece con proclami e promesse, ammiccamenti amicali, dictat e buone intenzioni, ed una arbitraria gestione personalistica, individuando come partecipazione popolare il consenso di una cerchia prestabilita.
Per questo continueremo le nostre battaglie, per la democrazia partecipata, per il diritto ad esercitare la critica e di incidere sulle decisioni da parte degli Abitanti, per la tutela del Territorio.
Anche dopo la festa.

Giuseppe Pittaluga
CapogruppoRifondazione Comunista, 
Municipio III Bassa Valbisagno
Circolo PRC Marassi "Dente" Bianchini

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