e non pochi grassi interessi, dall'area mercato alla metropolitana, finanche bacini fluviali e opere abbastanza "grandi" da esser appetibili businnes, come lo scolmatore...

Il Decentramento sarebbe un'opportunità di partecipazione, pensare di arrivare all'idea di PortoAlegre magari è eccessivo ma pretendere di sapere e incidere sulle scelte che ci riguardano dovrebbe esser il minimo sindacale, credo.

sabato 9 gennaio 2016

Via Edera ...



Dal quartiere per il quartiere: 

Via Edera e la questione della Struttura delle Suore.

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Pare che previo accordo con le Sorelle, l'associazione C.S.Ge. Centro Solidarietà (ex CEIS) abbia intenzione di ristrutturare i locali suddetti e ottenerne un polo dedicato alle attività di cui l'Associazione si occupa.

Attivo da oltre 30anni ed inserito in un network nazionale, il CS è impegnato soprattutto nel contrasto della Dipendenza da sostanze, con diversi programmi e strutture adeguate alle problematiche correlate.
Da qualche anno, in collaborazione con gli Enti Pubblici, ha allargato la sfera di interesse e di intervento al disagio esistenziale in senso piu ampio, occupandosi di devianza minorile e di sostegno alle famiglie in ambito psichiatrico e/o clinico.
Ha collaborato e collabora con altri Enti del privato sociale che da tempo si occupano dell'immigrazione minorile, e del accoglienza profughi, sempre all'interno del Sistema Nazionale (SPRAR), anche se questo specifico non pare essere la prerogativa del C.S.Ge.

A questo proposito il PRC locale ritiene che:


Un attività di tipo sociale e solidale, che si occupa di rispondere civilmente al disagio ed ai problemi che in molti devono affrontare in questi tempi, puo portare solo aggregazione positiva ed essere di stimolo verso gli abitanti del quartiere, giacchè nessuno è immune dalle criticità esistenziali che in ogni famiglia si possono verificare, ed alle quali è indispensaabile che la collettività dia una risposta adeguata e pianificata.

Certamente come buon senso suggerisce è necessario che, pur nel libero arbitrio della contrattazione privata rispetto all'immobile, la collettività venga coinvolta nel iter di realizzazione, non solo comunicando le informazioni trasparenti e precise, ma direi condividendo nei limiti previsti dalla Cittadinanza, la bontà della "mission" e le modalità di intervento dell'iniziativa, contribuendo così ad armonizzarla con il contesto urbano.

Questo ci sembra il minimo sindacale per la civile convivenza, ed è quello che presumibilmente l'Associazione si appresta a fare, con dei virtuosi passaggi conoscitivi e di confronto con l'Istituzione di prossimità, l'unica adatta a comprendere e valutare: il Municipio con le sue componenti Politiche, rappresentative degli Abitanti.
Esistono appunto le Commissioni Municipali, opportuna Sede per il confronto, dove sono avviamente ammessi anche i cittadini interessati, e dove poter esporre loro il Progetto, ed ottenerne l'adesione di massima che crediamo indispensabile per il buon esito dello stesso. C'è tutto il tempo utile per farlo.

Qual'ora questo non si stia per realizzare da parte dell'Associazione, nel caso non fosse già prevista una strategia di comunicazione simmetrica con il Territorio, allora Rifondazione Comunista in Municipio si farà carico di stimolare ed ottenere i passaggi e la trasparenza necessaria a condividere quello che poterebbe diventare un valore aggiunto per il quartiere, se realizzato con criterio, trasparenza e pianificazione, senza arbitri e incomprensioni che parrebbero invece prepotenze, agli occhi dei piu.


Giuseppe Pittaluga Capogruppo PRC-FdS Municipio III bassa Valbisagno

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