VIA EDERA E IL CEIS Genova.
L Associazione Ceis Ge ha comprato l immobile della Piccola Opera, in Via Edera, a Quezzi, intenzionata a farne una Casa di Accoglienza, le informazioni riguardo a questo progetto sono pubbliche.
L'edificio verrebbe ristrutturato interamente nel giro dell'anno in
corso, dai nuovi proprietari ed adibito a Servizi sociali e
assistenziali, parificati col Pubblico.
L'immobile sarebbe così suddiviso:
Piano primo 25persone: due moduli di Comunità Alloggio per anziani (superficie 640mt2)
Piano terra 21 persone: Comunità Alloggio per Minori (430mt2) + Auditorium per attività, Cappella votiva;
Seminterrato 25persone: Accoglienza temporanea Richiedenti Asilo (320mt2)
Ogni piano con accessi indipendenti.
Alcuni locali verrebbero gestiti da Caritas/Auxilium per attività collaterali.
5500 mt2 di verde e parco, con gli annessi muri e muretti, verrebbe risanato e reso fruibile.
La somma investita dall'Azienda del Terzo Settore per la realizzazione pare essere intorno al milione e ottocentomila eur.
Personalmente credo che questo tipo di strutture e di attività di sostegno , cura e prevenzione dovrebbero essere appannaggio della Società, dello Stato, del Pubblico, in toto, con dipendenti magari comunali, cmq comparabili agli insegnanti, agli infermieri, ai vigili, che tutti i Servizi Sociali e la loro distribuzione sul territorio dovrebbero essere gestiti dalla collettività, così come tutte le attività che ci riguardano collettivamente, dall'Igiene Urbana al'acqua pubblica.
Che non sia attualmente così non manleva cmq l'Imprenditore dalla Responsabilità Sociale dell'Azienda, ancor maggiore se inserita nel circuito dei Servizi, che travalica a volte l'etica di comportamento delle comuni relazioni commerciali in itere nella vita aziendale, per dover in qualche modo aderire per uno sviluppo armonico con il contesto in cui si inserisce in termini di incidenza sull'esistente. Ed in qualche modo considerare anche l'impronta che lascia il suo quotidiano passaggio.
Nel caso della Casa d'Accoglienza di Via Edera non aver considerato come prioritario quest'ultimo aspetto credo sia il peccato originale che continua a provocare confusione e permettere strumentalizzazioni fuori luogo.
Inoltre la scarsa propensione delle Istituzioni di Prossimità a rendere trasparenti i passaggi di chiarimento, le impedisce di indire incontri completamente pubblici, che servirebbero per definire dubbi e perplessità, legittimi ma nati da informazioni fuorvianti diffuse ad arte.
Abbiamo ipotizzato l'idea di una Commissione Municipale in cui l'Associazione CEIS Ge possa presentare alla popolazione il suo Progetto ed ambire magari a una adesione di massima da coloro che abitando nei dintorni della Struttura in qualche modo con questa dovranno inrteragire, vuoi solo che per questioni di viabilità ed accesso.
Ipotesi che pare scartata a priori da una Presidenza di Municipio che tende a ridurre la questione a ristretti incontri invocando una potenziale criticità di ordine pubblico, a mio vedere strumentalizzando la strumentalizzazione.
Appare curioso come entrambi, Lega e locale Amministraz. vedano la questione come un problema di ordine pubblico e non come ordinaria gestione civica ed amministrativa del Territorio. La partecipazione ed il controllo popolare sono davvero estranei alla classe politica così cara allo status quo.
Capogruppo PRC Municipio bassa ValBisagno
L'immobile sarebbe così suddiviso:
Piano primo 25persone: due moduli di Comunità Alloggio per anziani (superficie 640mt2)
Piano terra 21 persone: Comunità Alloggio per Minori (430mt2) + Auditorium per attività, Cappella votiva;
Seminterrato 25persone: Accoglienza temporanea Richiedenti Asilo (320mt2)
Ogni piano con accessi indipendenti.
Alcuni locali verrebbero gestiti da Caritas/Auxilium per attività collaterali.
5500 mt2 di verde e parco, con gli annessi muri e muretti, verrebbe risanato e reso fruibile.
La somma investita dall'Azienda del Terzo Settore per la realizzazione pare essere intorno al milione e ottocentomila eur.
Personalmente credo che questo tipo di strutture e di attività di sostegno , cura e prevenzione dovrebbero essere appannaggio della Società, dello Stato, del Pubblico, in toto, con dipendenti magari comunali, cmq comparabili agli insegnanti, agli infermieri, ai vigili, che tutti i Servizi Sociali e la loro distribuzione sul territorio dovrebbero essere gestiti dalla collettività, così come tutte le attività che ci riguardano collettivamente, dall'Igiene Urbana al'acqua pubblica.
Che non sia attualmente così non manleva cmq l'Imprenditore dalla Responsabilità Sociale dell'Azienda, ancor maggiore se inserita nel circuito dei Servizi, che travalica a volte l'etica di comportamento delle comuni relazioni commerciali in itere nella vita aziendale, per dover in qualche modo aderire per uno sviluppo armonico con il contesto in cui si inserisce in termini di incidenza sull'esistente. Ed in qualche modo considerare anche l'impronta che lascia il suo quotidiano passaggio.
Nel caso della Casa d'Accoglienza di Via Edera non aver considerato come prioritario quest'ultimo aspetto credo sia il peccato originale che continua a provocare confusione e permettere strumentalizzazioni fuori luogo.
Inoltre la scarsa propensione delle Istituzioni di Prossimità a rendere trasparenti i passaggi di chiarimento, le impedisce di indire incontri completamente pubblici, che servirebbero per definire dubbi e perplessità, legittimi ma nati da informazioni fuorvianti diffuse ad arte.
Abbiamo ipotizzato l'idea di una Commissione Municipale in cui l'Associazione CEIS Ge possa presentare alla popolazione il suo Progetto ed ambire magari a una adesione di massima da coloro che abitando nei dintorni della Struttura in qualche modo con questa dovranno inrteragire, vuoi solo che per questioni di viabilità ed accesso.
Ipotesi che pare scartata a priori da una Presidenza di Municipio che tende a ridurre la questione a ristretti incontri invocando una potenziale criticità di ordine pubblico, a mio vedere strumentalizzando la strumentalizzazione.
Appare curioso come entrambi, Lega e locale Amministraz. vedano la questione come un problema di ordine pubblico e non come ordinaria gestione civica ed amministrativa del Territorio. La partecipazione ed il controllo popolare sono davvero estranei alla classe politica così cara allo status quo.
Capogruppo PRC Municipio bassa ValBisagno
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