Quezzi...
Quanti siamo a vivere in questo rebigo di terra pietrosa tra i monti, esasperato da tonnellate asfissianti di cemento e asfalto...
Negli anni ci hanno concentrato come topini, lasciando agli squali della speculazione edilizia il compito degli urbanisti, abitiamo in enormi palazzoni costruiti sulle fasce che ospitavan fave e piselli.
Credo che ci studino anche. I sociologi come cavie di un esperimento sociale e gli architetti come esempio di follia urbanistica: un'incredibile densità di abitanti in così poco spazio con a disposizione una sola stretta strada, senza sbocco.
Ci osservano probabilmente per capire come possiamo convivere in pace pur così "costretti", ...come riusciamo in migliaia di individui a uscire e rientrare a casa, magari più o meno tutti nelle stesse ore.
La viabilità e la vita comunitaria a Quezzi non sono complicate. Sono un miracolo!
Siamo probabilmente la popolazione urbana più "svizzera" del mondo...
visto che da anni riusciamo nell'eroica impresa di convivere tutti civilmente anche in queste condizioni.
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