e non pochi grassi interessi, dall'area mercato alla metropolitana, finanche bacini fluviali e opere abbastanza "grandi" da esser appetibili businnes, come lo scolmatore...

Il Decentramento sarebbe un'opportunità di partecipazione, pensare di arrivare all'idea di PortoAlegre magari è eccessivo ma pretendere di sapere e incidere sulle scelte che ci riguardano dovrebbe esser il minimo sindacale, credo.

sabato 29 settembre 2012

Iniziativa del MunicipioIII su Carcere e Territorio


COMUNE DI GENOVA 
       COMUNICATO STAMPA 
INSIEME PER IL QUARTIERE: LA CASA CIRCONDARIALE E IL MUNICIPIO

L’assessore alle Manutenzioni, Giovanni Crivello, e il Presidente del Municipio 3
Bassa Valbisagno, Massimo Ferrante, hanno affrontato le possibili soluzioni volte a
rimuovere le condizioni di degrado di un’area antistante la Casa Circondariale di
Marassi.
Alla fine dell’estate sono pervenute le segnalazioni dei cittadini del quartiere che
hanno sollecitato l’intervento delle istituzioni per bonificare l’area sottostante il muro di
cinta del carcere di Marassi, nel tratto est lungo Corso De Stefanis e in quello nord di
via Del Faggio.

A fronte di ciò, la Civica Amministrazione, il Municipio 3 e la Direzione
dell’Amministrazione Penitenziaria, nella persona del Dottor Salvatore Mazzeo, si
sono incontrati per avviare un progetto di collaborazione teso a risolvere il problema.
Anche raccogliendo le istanze della cittadinanza, si è ritenuto di predisporre uno
specifico progetto di utilità sociale che prevedesse la collaborazione, a titolo di
volontariato, di detenuti dell’Amministrazione Penitenziaria per il risanamento igienicosanitario dell’area, supportati dalle aziende comunali Aster e Amiu, sotto il patrocinio
del Municipio 3.
Il progetto sviluppatosi presenta, infatti, due obiettivi: da un lato quello del risanamento
ambientale dell’area, dall’altro di cogliere l’opportunità offerta a titolo di volontariato dai
detenuti che si mettono a disposizione per scopi di utilità sociale, consentendo loro di
restituire alla società una parte del danno cagionato a seguito dei reati commessi.
Questo approccio è consueto per l’Amministrazione Penitenziaria e costituisce
applicazione di quanto previsto dall’Ordinamento Penitenziario, nelle parti che
disciplinano il lavoro all’esterno dell’Istituto.
L'avvio delle attività decorrerà da lunedì 24 settembre fino a venerdì 5 ottobre e
consteranno di azioni di pulizia approfondita, sia sul fronte della vegetazione che dei
rifiuti abbandonati.
Le istituzioni coinvolte si impegnano anche a prevedere che in futuro l’area possa
essere rivisitata dal punto di vista strutturale in modo da evitare ulteriori forme di
degrado.
Genova, 20 settembre 2012

martedì 25 settembre 2012

P.R.C. Genova:



PRC Genova: il dissesto idro-geologico è una priorità.

pubblicata da Circolo Bianchini Prc Marassi il giorno Martedì 25 settembre 2012  ·
Ad ormai un anno dalla drammatica alluvione che ha colpito Genova e la Valbisagno poco è cambiato, rimangono intatte le condizioni di grave rischio idro-geologico che sono state alla base dell’alluvione.
I lavori di “messa in sicurezza” eseguiti sul Fereggiano nei mesi scorsi si limitano a ripristinare le condizioni precedenti all’alluvione del Novembre 2011. Tutto ciò che un anno fa ha causato gli allagamenti è oggi inalterato:

- l`impermeabilità dei versanti e la canalizzazione delle acque inadeguata;
- il passaggio delle acque da un`apertura dell`alveo maggiore ad una inferiore;
- l’ingresso ortogonale nel Bisagno;

La situazione non migliora se ci si addentra nella Valbisagno dove, come evidenziato dallo studio del Municipio IV Media Valbisagno, permangono situazioni di grave rischio idro-geologico con torrenti pronti ad esplodere.

Il Partito della Rifondazione Comunista giudica prioritario per la città di Genova porre rimedio alle situazioni di rischio idro-geologico presenti. La sicurezza del territorio, e quindi di chi ci abita, dovrebbero essere in testa all’agenda politica dell’attuale Amministrazione. Purtroppo invece si continuano a sperperare ingenti quantità di risorse pubbliche in opere inutili e spesso dannose per l’equilibrio del territorio. 
Le risorse previste dal Piano Città, e destinate alla Valbisagno, andrebbero almeno in parte utilizzate per porre rimedio ai gravi rischi che persistono in particolare sul Fereggiano, ma anche su Rovare e Noce ( nella Bassa Valbisagno ) e sui rivi indicati dallo studio del Muncipio IV (Geirato, Brumà, Rosata, Gatto ecc.). Gli interventi previsti sul Bisagno (restringimento dell`alveo e demolizione dei ponti), inutili dal punto di vista idro-geologico, non sono necessari per migliorare il trasporto pubblico anzi, al contrario, favoriscono l`uso del mezzo privato. La costruzione di nuovi alloggi nell`area ex Boero rappresentano un ulteriore e apparentemente inspiegabile spreco di risorse per una Città in cui gli alloggi sfitti sono circa 25.000 (molti dei quali di proprietà pubblica).
Riteniamo che per affrontare le criticità imminenti occorra una visione d'insieme e una pianificazione di interventi in progressione, dove l'aspetto idrogeologico sia inserito in una visione urbanistica in cui si risana l'esistente e si ottimizzano i percorsi di condivisione e sostenibilità.

Sul Fereggiano non sono rinviabili interventi strutturali dai costi e dai tempi sostenibili con una parte delle risorse a disposizione: è  necessario proseguire da L.Merlo al Bisagno l’allargamento dell’alveo naturalizzandone la confluenza nel Bisagno in modo da facilitare la ricettività delle acque. Finanziamenti minori sarebbero utili a realizzare un pianificato adeguamento, secondo parametri naturalistici, prevedendo interventi di canalizzazioni delle acque, drenaggio dei versanti urbanizzati, efficacia delle caditoie. 

Il Partito della Rifondazione Comunista impegna i propri circoli e i propri rappresentanti istituzionali ai vari livelli (Municipi, Comune, Regione) ad operare in questa direzione. Chi vive nel continuo terrore di nuove alluvioni non può attendere 15 anni la costruzione dello scolmatore, di cui peraltro non ci sono le risorse economiche, ma ha bisogno di risposte concrete e di progetti fattibili in breve tempo.

il Fereggiano di nuovo in tivù



Marchetta di periferia in tivù per alcuni esponenti di partiti e liste della minoranza al Municipio3.
Avranno pensato "tanto non è che ci vedano milioni... e fa esperienza per i più giovani" (impomatati per l'occasione...). Tra due chiacchere generiche sul fatto che loro non c'entrano xchè non sono maggioranza, qualcuno ha tentato pure la demagogia ... vabbè.
Nessuna intenzione, o forse nessuna conoscenza, per parlare, criticare, proporre iniziative per la salute e la tranquillità del territorio devastato (vedi.mercantile23.9) e dei suoi abitanti. 
Non magari soluzioni tecniche, almeno indicazioni, prospettive politiche sullo sviluppo.
Per fortuna qualcun altro lo fa, prova a percorrere strade alternative allo status quo, cominciamo a riconoscerci.

Personalmente non ho ritenuto di essere presente, come Consigliere FdS, alla cosa, pur abitando in loco e avendo ancor ora interrotta la strada di casa, ci saranno occasioni più adeguate, anche in contraddittorio per dialogare coi media; del resto il mio, il nostro impegno nel quartiere, da Pianderlino a Pzza Romagnosi, da tempo è nella realtà quotidiana, lì ora è necessario confrontarci e stimolare discussione e magari da lì organizzarci nella mobilitazione,  non possiamo essere solo un tramite o portavoce, ma parte in causa coinvolta a pieno titolo nelle contraddizioni che rileviamo e in cui trovano spazio le istanze rivendicate, a volte antagoniste rispetto alla direzione che si sta prendendo, agli obbiettivi non dichiarati che alcuni stanno perseguendo, anche nella nostra Città.

A Quezzi abitiamo più di 10mila persone.
Se usciamo tutti di casa allo stesso tempo, per strada non ci stiamo.
E dal Comune parlano di "gestire l'emergenza" ...mhà!
Nonostante il buon tentativo del giornalista che ha intervistato, lungo l'alveo, un serio tecnico con domande sensate, per dare uno standard minimo di documentazione alla cosa, la stessa secondo me ha subito la tendenza a ridurre la questione, quasi a sminuirla, con i telefonini dei pochi abitanti intervenuti e con i commenti generici riportati dal conduttore... 
Apprezzabile il tentativo di fare della cronaca un elemento di condivisione, di portare tecnici competenti tra la gente e di lasciare spazio alle persone comuni. A Genova l'indagine e i dossier giornalistici sulle questioni, sono rari, ben venga chi cerca di rinnovare.
Ma, ad esempio, una frase sensata di un abitante intervenuto, sui Fondi destinati alle infrastrutture a Molassana non è stata purtroppo colta per la sua valenza...

Forse gli intervenuti con l'autorevolezza istituzionale di cui sopra saranno stati inconsapevoli di portar acqua (x rimaner in tema) al mulino di chi, allargando le braccia e riducendo il problema ad un inadeguato incrocio di tubi, aspetta che la tragedia sia così grande e diffusa da diventar insostenibile ed ottenere miliardi di euro dallo Stato centrale nelle sue emanazioni, per porvi un enorme rimedio...
Immagino che gli stessi potrebbero pensare che dal Monviso sino al suo Delta, anche il Fiume Pò lo si possa condizionare in un grande grande tubo, sul quale si potrebbe anche edificare, sopra e intorno, da cui partirebbero tanti altri tubi per i Comuni a cui serve l'acqua... di tubo in tubo così il problema Idrico è risolto e nascono tanti imprenditori che danno, da lavorare. Che ideona, eh?! Bè, sono nella prospettiva giusta per farlo.

E noi gli affidiamo la nostra Città, senza se e senza ma, perchè se quasi uno su tre li ha votati adesso quel che decidono... decidono. Essendo per il nostro bene, non ci pare opportuno, ci pare forse male chieder di  condivider tra noi il contenuto dei Progetti e magari volervi partecipare con le nostre esigenze, o addirittura sentendoci parte in causa criticare e modificare... Ci sentiremmo ingrati. ...Qualcuno pare pensarla così, e si adegua.

Invece si potrebbe pensare che l'intelligenza e la buona fede permettano alle persone in grado di avere iniziativa, di sostenere una direzione differente per lo sviluppo e il risanamento della nostra Città e del Territorio che la circonda, sviluppo della conoscenza, della solidarietà e della qualità di vita, del lavoro e dell'economia sostenibile anche se guarda a grandi numeri...
A partire dal risanamento della Valle del Fereggiano, dalla creazione del Parco Urbano, dalla condivisione con gli Abitanti degli interventi e della pianificazione urbanistica....



domenica 23 settembre 2012

Fereggiano gli errori della Somma Urgenza

...SOMMA URGENZA, I LAVORI IN VIA FEREGGIANO

il lavoro è di ripristino a lato strada (mi pare che un tot di cm si siano allargati) e di costruzione del muro palificato in cemento armato sul lato Brignoline (a cui dovrà andare il conto spese), con lo scopo di frenare almeno superficialmente la frana, che cmq procede essendo in profondità. 
Questo intervento ripropone la stessa situazione che ha colassato a novembre, tranne forse che x il rischio di frana che però non risolve, essendo essa "profonda". 
I versanti del rio scaricano tonnellate d'acqua improvvisa e convogliata dalle strade, trascinando ogni cosa verso il torrente, compresi i muretti appena rifatti.
Abbiamo già sostenuto che l'approccio alla questione dal nostro punto di vista è differente da quello della precedente Amministrazione, la quale sostiene che le criticità sono solo nel percorso del fiume.

L'alternativa era scavare al di sotto dell'attuale strada, raddoppiare la portata del fiume e ricoprire il tutto con la strada trasformata così a due corsie. Il torrente avrebbe tranquillamente potuto proseguire imboccando la attuale copertura. Anche a quella quota si sarebbe potuto di nuovo scavare sotto la strada (via fereggiano e via monticelli) e triplicare la portata del torrente, così sino a farlo placidamente confluire nel Bisangno sotto Pzza Carloforte, in diagonale... Come era l'originale alveo del fiume. 
Avremmo così ottenuto la viabilità (pubblica e privata) ottimizzata (almeno x l'esistente) e risanato economie e abitazioni, e fatto la Rotonda all'incrocio con C Sardegna... e allontanato l'incubo dell'alluvione...
Questo ripetiamo da mesi, ascoltati solo dagli Abitanti del quartiere, ed è quello che sosteniamo da anni, ignorati da media ed Enti.
La piena e i suoi danni erano già scritti, vedremo che diranno i Magistrati.

Siamo ancora in tempo per intervenire in questo senso, a noi pare, nonostante il fatto che, in quest'ottica, i fondi per la somma urgenza non sono stati bene utilizzati dalla precedente Amministrazione, anzi.
A non procedere in questo senso si sprecheranno anche i ML di euro utilizzati dalla Regione per allargare sino a L. Merlo... a che serve oltre che a far park sulla copertura se non prosegue?! Il fantasmagorico Scolmatore partirebbe moooolto più a monte... forse la Regione non lo sapeva?
giuseppe-rifondazione bassa-valbisagno

venerdì 21 settembre 2012

la luce del sole è nostra compagna, nei quartieri ci muoviamo come pesci nell'acqua...

SULLO SCOLMATORE DELLA VALBISAGNO, DIVERGENZE SUI TEMPI, SUI MODI, SUGLI OBBIETTIVI A BREVE E LUNGO TERMINE. 
Intanto si tratta di 3 scolmatori differenti, e di un by-pass. Magari a molti mancano dei dettagli, se si seguisse bene la vicenda si capirebbe facilmente quanto siano possibili soluzioni immediate o quasi, modificando il progress di quel progetto e emendandolo in alcune sue parti. 

Soluzioni inquadrate nell'ottica di quella grande opera diffusa che auspichiamo, dei mille interventi piccoli e medi che urgono sull'esistente, della diffusione del lavoro che per questi è necessario, nella contestualizzazione degli stessi modellandoli sulle esigenze per risponder esattamente alla criticità.. e così via.
Non secondaria la possibilità concreta di evitare altre tragedie per i prossimi anni, magari pure in attesa dell'intervento sull'asse principale del'ipotetico scolmatore maggiore, per il quale si prevedono ottimisticamente 20 anni di cantiere e fondi per più di 250ML di euro...


Le proposte di FdS per la valbisagno e la valle del fereggiano non sono un no allo scolmatore, sono le alternative che lo renderanno inutile risanando molteplici aspetti del territorio coinvolto, ambientali, economici, urbanistici, abitativi e commerciali. 

Non si dice "non fate" si chiede invece di fare quello che realmente serve, e di farlo assieme, con tutti gli elementi che partecipano alla realtà di un grande quartiere come la nostra valbisagno. Si dice basta ad accordi presi a livelli occulti che prevedono la condivisione e la partecipazione solo in termini di "clac" popolare, che creano concussione tra interessi egoistici e politica. 
La luce del sole è nostra compagna, e nel quartiere ci muoviamo come pesci nell'acqua, l'elaborazione che porta alle ns proposte si è costruita sulla storia delle istanze col tempo inanellate e confrontate sul territorio, nel quale riscontriamo l'aderenza conseguenziale, per ciò siamo convinti che affrontare la questione dal punto di vista urbanistico e non solo idraulico chiarisce molti aspetti, e definisce possibili percorsi organici ad un disegno generale di risanamento complessivo dell territorio, con fasi di medio e di lungo respiro. 


Con questo possibile Investimento infrastrutturale che chiediamo si risponde a diverse esigenze oltre che in primis a quella idrogeologica, si attuano ottimizzazioni rispetto alla viabilità pubblica e privata, sono un ottimo volano per sollevare economie aziendali ridotte allo stremo, creando nuovi spazi e una migliore qualità di questi. 

Aggiungerei che i soldi spesi al san giuliano x iniziare lo scolmatore, se ancora è utilizzabile, non son stati vani, giacchè nella ns analisi potenzialmente risolutivo rispetto alla falda di terralba che ciclicamente esonda.. tutto da vedere ovviamente, ma per la precisione, come si dice :) Un'ultima cosa riguarda l'interruzione dei lavori per lo scolmatore a Sangiuliano... l'ha decisa la magistratura (mi sa che i soldi sprecati non son finiti nel "grande tubo" ma nelle capienti tasche). Rifondazione e gli ambientalisti non avevan tanto potere da fermare le grandi opere, purtroppo ... 

giuseppe.pittaluga rifondazione comunista bassa.valbisagno



giovedì 20 settembre 2012

ACQUA PUBBLICA ... ?

...Alla cortese attenzione Assessore Municipio3 Bassa Valbisagno
Oggetto: sospensione fornitura idrica a caseggiato.

Buongiorno,
come ormai sappiamo il disagio e le criticità esistenziali, abitative ed economiche sono purtroppo ormai evidenti 
e non più esclusività di sacche più o meno marginali della popolazione che abita il ns Municipio.
Tra le tante problematiche aperte e vive di questo periodo alcune assumono il carattere dell'emergenza,
andranno sicuramente cmq analizzate e risolte per quel che è nelle nostre possibilità; 
nel frattempo ti segnalo un caso che pur "risolto" credo che sia significativo e che richieda un intervento di tipo etico e una pressione di tipo politico, per far si che si modifichino i rapporti in essere tra utenza e Azienda:

Mediterranea delle acque, nonostante ci sia un contenzioso aperto con l'Amministrazione condominiale,
ha chiuso completamente l'erogazione dell'acqua all'intero condominio di Via ***** n° ** a-b.c,
senza che gli abitanti ed utenti ne venissero prima almeno informati in maniera adeguata. 
Hanno ripristinato il servizio solamente
dopo un congruo anticipo sulla cifra dovuta benchè fosse in atto da anni un
contenzioso mai chiarito definitivamente.
Si è trattata nei fatti di una vera e propria estorsione.
Quello che ci chiediamo è come sia possibile che una Azienda Privata 
che agisce in monopolio su un servizio così essenziale abbia gli strumenti per attuarla; 
evidentemente va rivisto e corretto in questo senso il protocollo d'intesa, il contratto, 
attraverso il quale il comune di Genova e altri del circondario affidano a Mediterranea delle Acque la gestione dell'acqua e che consente la chiusura completa dei rubinetti per morosità.  
Crediamo che un provvedimento del genere sia lesivo del diritti fondamentali e 
completamente lontano da ogni considerazione civile, e che pensavamo fosse
illegale... fino a pochi giorni fa.  
Senza addentrarci in tecnicismi crediamo che in tutti i casi, anche per l'acqua come per la corrente elettrica, 
venga garantita in ogni caso una pressione minima a valle della valvola principale.
Si tratta di stabilire una soglia minima di accesso e garantirla, 
mi pare un minimo obiettivo politico in un momento di estrema difficoltà di molte famiglie nel nostro Territorio.
Una dichiarazione, un segnale, un intervento a tutela del diritti fondamentali quali l'igiene e la sopravvivenza,
crediamo sia importante anche da parte del Municipio, parte in causa in quanto Istituzione 
a contatto quotidiano e diretto con gli Abitanti.
Certo della tua attenzione e comprensione,
in attesa di riscontri positivi e pronto alla collaborazione necessaria,
Cordialmente,
giuseppe pittaluga
rifondazione comunista
municipio3

lunedì 3 settembre 2012

LiberaFesta di quartiere




Questione Iren


Questione Iren, Bruno (Fds): “Le municipalizzate sono fuori dal contollo pubblico”


Il consigliere comunale della Federazione della Sinistra, Antonio Bruno, attraverso un comunicato sollecita il consiglio comunale a una riflessione sul futuro delle municipalizzate. In particolare fa riferimento alle diverse interviste rilasciate dal direttore generale di A2a, Renato Ravanelli.
Secondo il settimanale Avvenire infatti A2a potrebbe fondersi con Edipower dopo aver liquidato Iren. La stessa posizione è espressa dal Sole 24 ore che riportando le parole di Ravanelli scrive: “Dobbiamo cercare le soluzioni che ci permettano di sfruttare al meglio le sinergie tra Edipower e A2A e tra queste c’è anche l’accorpamento”.
Del divorzio tra A2a e Iren parla anche La Repubblica e Il Corriere della Sera.
 
La reazione del consigliere Bruno è netta: “Considerato che il Consiglio Comunale di Genova non è mai stato informato di questioni importanti come ad esempio atti che avvicinavano l’ipotesi (sciagurata) di Multiultility del Nord, che avrebbe socializzato le perdite finanziarie e privatizzato gli utili”, aggiungendo “certo che il Sindaco di Genova Marco Doria sia stato scavalcato in quanto se informato dei fatti avrebbe informato certamente i comitati di appoggio, la maggioranza che lo sostiene, il consiglio comunale e la cittadinanza”, fa un’interpellanza per “verificare chi ha sviluppato trattative e proposte senza informare il consiglio Comunale di Genova e sollevarlo dall’incarico fiduciario e per informare il Consiglio Comunale e la città di cosa succeda a una società (Iren) che, evidentemente sfugge a qualunque controllo pubblico”.
La proposta poi di Bruno è altrettanto netta: “Avviare una riflessione sul ritorno della gestione di servizi pubblici essenziali per la vita dei genovesi (acqua e energia) sotto il pieno controllo pubblico”.