PRC Genova: il dissesto idro-geologico è una priorità.
pubblicata da Circolo Bianchini Prc Marassi il giorno Martedì 25 settembre 2012 ·
Ad ormai un anno dalla drammatica alluvione che ha colpito Genova e la Valbisagno poco è cambiato, rimangono intatte le condizioni di grave rischio idro-geologico che sono state alla base dell’alluvione.
I lavori di “messa in sicurezza” eseguiti sul Fereggiano nei mesi scorsi si limitano a ripristinare le condizioni precedenti all’alluvione del Novembre 2011. Tutto ciò che un anno fa ha causato gli allagamenti è oggi inalterato:
- l`impermeabilità dei versanti e la canalizzazione delle acque inadeguata;
- il passaggio delle acque da un`apertura dell`alveo maggiore ad una inferiore;
- l’ingresso ortogonale nel Bisagno;
La situazione non migliora se ci si addentra nella Valbisagno dove, come evidenziato dallo studio del Municipio IV Media Valbisagno, permangono situazioni di grave rischio idro-geologico con torrenti pronti ad esplodere.
Il Partito della Rifondazione Comunista giudica prioritario per la città di Genova porre rimedio alle situazioni di rischio idro-geologico presenti. La sicurezza del territorio, e quindi di chi ci abita, dovrebbero essere in testa all’agenda politica dell’attuale Amministrazione. Purtroppo invece si continuano a sperperare ingenti quantità di risorse pubbliche in opere inutili e spesso dannose per l’equilibrio del territorio.
Le risorse previste dal Piano Città, e destinate alla Valbisagno, andrebbero almeno in parte utilizzate per porre rimedio ai gravi rischi che persistono in particolare sul Fereggiano, ma anche su Rovare e Noce ( nella Bassa Valbisagno ) e sui rivi indicati dallo studio del Muncipio IV (Geirato, Brumà, Rosata, Gatto ecc.). Gli interventi previsti sul Bisagno (restringimento dell`alveo e demolizione dei ponti), inutili dal punto di vista idro-geologico, non sono necessari per migliorare il trasporto pubblico anzi, al contrario, favoriscono l`uso del mezzo privato. La costruzione di nuovi alloggi nell`area ex Boero rappresentano un ulteriore e apparentemente inspiegabile spreco di risorse per una Città in cui gli alloggi sfitti sono circa 25.000 (molti dei quali di proprietà pubblica).
Riteniamo che per affrontare le criticità imminenti occorra una visione d'insieme e una pianificazione di interventi in progressione, dove l'aspetto idrogeologico sia inserito in una visione urbanistica in cui si risana l'esistente e si ottimizzano i percorsi di condivisione e sostenibilità.
Sul Fereggiano non sono rinviabili interventi strutturali dai costi e dai tempi sostenibili con una parte delle risorse a disposizione: è necessario proseguire da L.Merlo al Bisagno l’allargamento dell’alveo naturalizzandone la confluenza nel Bisagno in modo da facilitare la ricettività delle acque. Finanziamenti minori sarebbero utili a realizzare un pianificato adeguamento, secondo parametri naturalistici, prevedendo interventi di canalizzazioni delle acque, drenaggio dei versanti urbanizzati, efficacia delle caditoie.
Il Partito della Rifondazione Comunista impegna i propri circoli e i propri rappresentanti istituzionali ai vari livelli (Municipi, Comune, Regione) ad operare in questa direzione. Chi vive nel continuo terrore di nuove alluvioni non può attendere 15 anni la costruzione dello scolmatore, di cui peraltro non ci sono le risorse economiche, ma ha bisogno di risposte concrete e di progetti fattibili in breve tempo.
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