il materiale di risulta di cui è composto il versante della collina sostenuto dai muraglioni |
Via Finocchiara e l'omonimo Rio sotto la cava abbandonata |
vegetazione cresciuta sul materiale di scarto accumulato negli anni |
l'enorme area della exCava sottostante il Forte Ratti |
Le piogge di primavera hanno gonfiato i ripidi terreni sovrastanti gli argini dei Rii Molinetto e Finocchiara, soprattutto nella stretta valle del finocchiara i recenti danni della piena han fatto si che molte grosse zolle di terreno, non più contenute dai muri a secco cedessero venendo poi trascinate dall'acqua, dando al rio l'aspetto di un corso di fango terroso. Dopo un paio di giorni l'acqua è diventata invece grigia e sabbiosa, trasportando detriti nonostante la corrente per diverse ore.
La stretta valle è caratterizzata (oltre che per avere il Rio ostruito da un edificio di 6piani e dalla palificazione di cemento delle strada) da un filare di piccole case che la percorre lungo l'unica stretta stradina, via Finochiara e che termina al culmine della strettoia di fasce e scarpate. Sovrastata con incredibile incombenza da una serie enormi di muri di contenimento, dove per 60anni circa si sono accumulati materiali inermi di risulta dalle estrazioni della Cava, la Cementifera del Ratti, il cui profilo lo si inquadra a corona della popolosa e stretta valle.
Quelle che sembrano le pendici di un monte sono in realtà tonnellate di sassi e sabbia schiacciate dal tempo e dalle intemperie contro dei muri risalenti agli anni40. Forse dopo che il Rio ci ha portato la terra delle fasce crollate, avvertendoci dell'abbandono del quale ce ne siamo infischiati, ora ci sta portando i sassi della Cava...
Qualcuno ha fatto interventi alla cava dopo le pioggie del 2011, sapere come si interviene e con che criterio sarebbe utile, inoltre è stata tracciata con un grosso scavatore una strada che taglia in quota il pendio in questione dalla Cava verso Egoli.
Ultimamente osservando la zona da diversi punti della valle si nota che un'area, al di sotto della Cementifera appare come disboscata e si vede il grigio delle pietre come fosse dislavata dalla piggia o da una frana.
Sempre li accanto da novembre 2011 si conosce la situazione dei muraglioni che sostengono il terreno dal Poligono di tiro, accidentati e in parte già crollati ostruendo ulteriormente lo stretto torrente, lo stesso rio dove come ultimo tassello alcuni abitanti ricostruiscono il loro park auto autorizzato da chi ha reso carrabile quella creusa, del resto permettendo ben di peggio in quella fragile area.
Eppure nonostante i ripetuti voli in elicottero sulla Valle, il Comune nel Piano Triennale ha stanziato i soldi degli sms benefici (500ml euro) per rifare un pò di metri di muri nell'argine del Rio: tapulli lo zoccolo mentre ti crolla la casa.
Con la faccia tosta di Bernini e Crivello in Municipio a dire che investono nel risanamento e sul dissesto idrogeol. con grande cura della ValBisagno (!)
In quell'occasione abbiamo sottolineato quanto questo approccio superficiale sia foriero di nuovi problemi.
Oggi rileviamo quanto il degenerare della situazione sia quotidiano, il degrado rende necessaria un'inversione di tendenza rispetto alle grandi soluzioni previste, occorre iniziare una sistematica e pianificata manutenzione del territorio, dare uno stop alla cementificazione delle colline e dei rii, praticare soluzioni sostenibili per garantire sicurezza agli abitanti delle aree a rischio.
Non ci appare sensato ora rincorrere la chimera di un'iper-soluzione idraulica fascinosa quanto parziale e relativa, i cui risultati finali appaiono lontani nel tempo, impiegandoci tutte le risorse disponibili come in una disperata scommessa.
giuseppe.pittaluga
rifondazione comunista.
valbisagno
http://www.youtube.com/watch?v=rTKPjtU2FK0
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